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Carlo Monguzzi è il primo eletto dei Verdi che guida il fronte del No alla costruzione del nuovo stadio di Milano. In un'intervista al Corriere della Sera ha spiegato: «Le scelte urbanistiche sono sempre un confronto-scontro tra gli interessi del pubblico e quelli di un privato che investe. Questa può essere l’occasione per riaffermare che in questa città governano i cittadini attraverso i loro rappresentanti».
«Quindi Inter e Milan non possono avere uno stadio di proprietà? Potrebbero tranquillamente ristrutturare San Siro. Impianto sicuro, a norma. In Europa, continuando a giocarci dentro, hanno messo a posto gli stadi un settore alla volta. La riqualificazione del quartiere? La cittadella dello sport si potrebbe fare anche senza l'operazione progettata da Milan e Inter. Un'operazione che sembra un incubo più che un sogno green», ha continuato il politico.
Sarebbero previsti contributi straordinari per il recupero del quartiere. «Allora è un merito di chi si è opposto finora al progetto. Sarebbe importante avere dei soldi da investire nelle case popolari di San Siro, ma la contropartita non può essere la cementificazione di un intero quartiere. D’altra parte il disastro urbanistico dell’hinterland è proprio dovuto a questo ricatto sugli oneri. Credo che il fronte del no sia molto forte in città e i milanesi, dai nostri sondaggi, vorrebbero il Meazza ristrutturato e non demolito. Dire no al progetto? C'è troppo cemento, è arrivato il momento di dire basta».
(fonte: Corriere della Sera)
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