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Stadio, nuovo no da parte del Comune: rottura sfiorata, sale la tensione con Inter e Milan

Non si sblocca la questione legata al destino di San Siro

Fabio Alampi

Nessun passo in avanti per quanto riguarda il nuovo stadio che, nelle intenzioni di Inter e Milan, dovrebbe sostituire San Siro: il Comune di Milano rimane fermo sulla sua posizione, ribadendo il suo no al progetto dei due club (che prevede l'abbattimento dell'attuale impianto per costruirne un altro, con annesso rifacimento dell'intera zona). Tra le parti aumenta la tensione, come raccontato da Repubblica:

"Il vecchio Meazza resta in piedi, per ora. E fa pure lo sgambetto a chi vorrebbe buttarlo giù. Via via che passano le settimane, il tema del nuovo stadio di Milano si dimostra sempre più scabroso e divisivo: da una parte Milan e Inter, che vogliono abbattere il vecchio impianto, dall’altra il Comune, che lo vuole salvare dalle ruspe. Ieri si è sfiorata la rottura, al di là della distensione di facciata sull’ipotesi di accordo per il mantenimento della vecchia struttura accanto alla nuova. I due club, che si erano già visti stoppare il progetto di demolizione dell’attuale stadio per la costruzione di un impianto da 66 mila posti e di un maxicentro commerciale, hanno infatti incassato un altro intoppo dall’incontro con l’amministrazione comunale: serve uno studio, per valutare meglio la questione. Dopo gli entusiasmi estivi sui progetti architettonici in corsa, le due società sono dunque costrette alla frenata prolungata o a considerare aree alternative a San Siro.

nter e Milan hanno concesso un’apertura sulla possibilità di salvare il Meazza. Ma il fragile e momentaneo punto di incontro è arrivato al termine di un confronto teso e a tratti duro con i rappresentanti della giunta milanese. L’impasse ha il sapore di uno scontro aperto. Il Comune aveva detto sì a un nuovo impianto, a patto che dal progetto si tagliassero le costruzioni extra (uffici, negozi, hotel, centro congressi), proposte dai club per sostenere un’operazione da 1,2 miliardi complessivi (650 milioni soloper lo stadio), e che si mantenesse in vita il Meazza.

Per i club il problema non sono gli anelli, ma lo spazio occupato dal Meazza. Renderebbe impossibile, sostengono, costruire a fianco un nuovo stadio: proprio la soluzione tecnica che dovrebbero studiare e presentare all’amministrazione. Così, dietro le quinte, hanno fatto capire di avere accettato il compito più per garbo istituzionale che per reale convinzione".

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