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Stadio, Inter e Milan aspettano il sindaco Sala. La Giunta deve esprimersi sulla pubblica utilità

Andrea Della Sala

Toccherà al Sindaco e alla Giunta dare l'ultimo giudizio sulla pubblica utilità dell'impianto. Inter e Milan attendono fiduciosi

Continuano le manovre di Inter e Milan col Comune per la questione stadio. Dopo le discussioni con il Consiglio Comunale ora tocca alla giunta dire la sua. Tuttosport ha fatto un resoconto delle ultime novità su questa battaglia:

"Ordinaria amministrazione fino al discorso del capogruppo Pd, Filippo Barberis, che ha delineato un’agenda differente. «Inter e Milan sono una delle varianti per cui questa città è conosciuta nel mondo», ha iniziato Barberis con un’apertura di credito significativa nei confronti dei due club.

«Noi stessi ci eravamo posti come obiettivo la valorizzazione dell’area oggetto del progetto», ha continuato il capogruppo Pd che ha modificato la portata della seduta con la quale il Consiglio comunale dovrà pronunciarsi sulla “pubblica utilità” dell'opera (entro due settimane, quindi con possibile slittamento dal 24 ottobre a fine mese): «Sarà un indirizzo alla giunta». Quindi non la parola definitiva sul nuovo stadio. Il Consiglio potrebbe concedere la “pubblica utilità” (determinante anche per i finanziatori interessati) ma la partita non finirebbe così". 

GIUNTACon questo voto i consiglieri affiderebbero a Sala il compito di proseguire nei negoziati con i club sui punti più spinosi, in particolare le cubature commerciali. Barberis ha fatto capire che non è possibile entrare nel dettaglio del progetto, compito più adatto ai tecnici. E’ un modo per rispedire il pallone nel campo di Sala che a sua volta aveva chiamato in causa il Consiglio. Ma è anche un modo per chiarire che Milano non può rinunciare a cuor leggero 1.2 miliardi di investimenti privati.

Dopo l’approfondimento tra Giunta e club, la questione tornerebbe in Consiglio comunale per un voto, a quel punto definitivo. Tra i punti di mediazione difficilmente ci sarà la conservazione di San Siro: «La sola alternativa per i club è un nuovo San Siro a San Siro», hanno ribadito ieri Inter e Milan. Ma a ben vedere anche questo può essere considerato un assist perché fa passare in secondo piano il piano B dell’area ex Falck a Sesto San Giovanni. 

SOPRINTENDENZA - "Intanto l’atteso parere della Soprintendenza si risolve in una chiamata in causa della direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei beni culturali a Roma: «Si ritiene che l’opzione della demolizione non sia da considerarsi l’unica possibile. Si invita pertanto a proporre ipotesi alternative. E, se tale opzione fosse considerata prevalente, questa Soprintendenza fa presente che su tale aspetto debba necessariamente essere coinvolta la superiore direzione generale», si legge nel parere depositato nell’ambito della Conferenza dei servizi.

Quindi la Soprintendenza non si pronuncia sull’esistenza di un interesse culturale di San Siro, valutazione obbligata in caso di demolizione di ogni bene pubblico con più di 70 anni di età. Nessuno vuole rischiare di scoprirsi troppo: la partita su San Siro è molto tattica", conclude il quotidiano.