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Dalle pagine de La Stampa, Marco Ansaldo parla della situazione societaria dell'Inter rievocando i tempi che furono: «Cercasi Fraizzoli disperatamente. Il punto è che uno come Ivanoe Fraizzoli, che nel ’68 comprò l’Inter dai Moratti con i soldi fatti producendo divise per militari e camerieri, oggi non esiste. Se entrasse nel calcio se lo mangerebbero. E come lui il ragionier Ernesto Pellegrini, che sedici anni dopo gli succedette nella proprietà dell’Inter con la forza delle mense. Quel mondo fatto di bravi imprenditori che si concedevano la presidenza di un grande club come biglietto da visita è sparito. È come per i mulini bianchi che si vedono solo nelle pubblicità perché le farine oggi si macinano a tonnellate in stabilimenti giganteschi e lucidi d’acciaio. Entrare nel calcio che conta è diventata l’esclusiva di chi sta nelle classifiche di Forbes e si presenta sempre come uno dei due, tre, cinque uomini più ricchi del suo Paese».
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