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Stampa: «Curve chiuse, la più danneggiata è senza dubbio…»

Quattro curve del campionato di serie A sono state chiuse per cori espressione di discriminazione territoriale in un solo fine settimana (pena sospesa), il piano degli ultrà contro le nuove norme appare chiaro. Milan, Inter, Roma e Torino pagano...

Lorenzo Roca

Quattro curve del campionato di serie A sono state chiuse per cori espressione di discriminazione territoriale in un solo fine settimana (pena sospesa), il piano degli ultrà contro le nuove norme appare chiaro. Milan, Inter, Roma e Torino pagano per i cori dei rispettivi tifosi contro Napoli: una partita senza tifosi nel settore da dove le frasi, un tempo non sanzionate, sono scese dentro al campo da gioco, è la sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel.Gli ultrà l’avevano detto e annunciato. Detto, fatto: la rivolta si è consumata attraverso l’Italia del pallone.A leggere più nel dettaglio le sentenze del giudice sportivo Tosel, si nota come la società più danneggiata e che ha diritto di sentirsi beffata è quella di Urbano Cairo, visto che la colpa dei cori è attribuita a circa 50 persone sistemate in una parte dello stadio, la curva Primavera, di difficile connotazione in fatto di passione (c’erano anche molti interisti), la stessa che si contraddistinse mostrando la foto di Falcone e Borsellino nel minuto di silenzio per ricordare la morte di Andreotti.