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Nell'edizione odierna La Stampa commenta la vittoria dell'Inter e aggiorna sul rinnovo contrattuale del direttore sportivo Piero Ausilio: "Dalla pentola bollente (cit. Moratti) all’apoteosi di San Siro. Possono bastare 90’ per cancellare una prestazione imbarazzante in Europa League e un inizio di stagione tutt’altro che entusiasmante? Se alleni l’Inter e batti la Juventus, la risposta è sì. Ma stavolta Frank De Boer spiazza tutti, dimostrando di aver capito bene come funziona nel nostro campionato dove un giorno sei un fenomeno e l’altro sei da cacciare. E così, in ogni intervista, l’olandese non manca di ricordare: «Tra qualche giorno andiamo ad Empoli e voglio vedere la stessa determinazione».
«Brozovic? Un segnale» - La serata di San Siro finisce con il boss di Suning, Jindong Zhang, che sbaglia uscita e si ritrova in mezzo ai tifosi. Il bagno di folla è roba da far tremare i polsi alle guardie del corpo. Jindong alza il pugno, ritrova la via del garage e stringe le mani di tutti soddisfatto. Che notte sarebbe stata in caso di ko, nessuno vuole saperlo. Di certo il presidente Erick Thohir qualche imbarazzo lo avrebbe provato, visto che la scelta di De Boer è farina del suo sacco. L’Inter non batteva la Juve a San Siro in A da sei anni (16 aprile 2010) e questo è un bel biglietto da visita per scacciare le perplessità. «Siamo stati pure in svantaggio, non abbiamo perso la testa, abbiamo combattuto dal primo all’ultimo minuto - racconta l’allenatore olandese con gli occhi che brillano di gioia -. La cosa più importante è credere nel gioco e non mollare mai. Avevamo bisogno di questo risultato ma i giocatori devono avere lo stesso spirito in tutte le gare. Se giochiamo così possiamo vincere contro tutti». E poi: «Lo scudetto? Bello parlarne, ma pensiamo partita dopo partita e poi tiriamo le somme». L’unica nota stonata è l’assenza di Brozovic, ma De Boer non nasconde il problema: «Più grande dell’Inter non c’è niente, nemmeno io. Tutti devono seguire la stessa direzione. Se qualcuno non lo fa, devo dare un segnale».
Tutti a cena con i cinesi - Le scelte dell’olandese si sono rivelate giuste, la partita è stata preparata bene e la qualità ha fatto il resto. Soprattutto quella di Icardi, autentico cecchino contro la Juve (7 gol in 8 partite) e in rete per la terza volta di seguito in campionato. Maurito è il simbolo dell’Inter, l’uomo che fa la differenza nei momenti difficili e che è pronto a difendere il proprio allenatore: «Il calcio a volte è duro con i tecnici perché alla fine in campo ci andiamo noi. Fin dall’inizio De Boer ci ha trasmesso grande entusiamo e ci ha detto di pressare alto». Immediato il tweet della moglie agente Wanda Nara: «Mauro è il migliore numero nove del mondo». Lo sanno bene i vertici di Suning che hanno avallato la decisione di toglierlo dal mercato e di allungargli il contratto fino al 2021. Ieri sera lui e i suoi compagni sono stati invitati dalla dirigenza cinese ad una cena per festeggiare la vittoria e compattare il gruppo. La nottata si è conclusa con selfie e brindisi. Zhang Jindong ripartirà oggi per la Cina mentre Thohir resterà in Italia fino a mercoledì mattina. Ci sono pratiche molto importanti da sbrigare: il rinnovo contrattuale di Ausilio e la nomina del nuovo amministratore delegato".
(Fonte: Laura Bandinelli, La Stampa 19/09/16)
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