Dal quotidiano La Stampa l'analisi sul momento nerazzurro e sulla gara di oggi contro l'Atalanta: "Le gare contro l’Atalanta, in programma oggi pomeriggio, quella con il Torino a San Siro di mercoledì sera e la successiva a Genova, contro la Sampdoria, tra sette giorni, decideranno il futuro dell’allenatore dell’Inter Frank De Boer. Il tecnico commentando la sua posizione pericolante abbassa la testa e ammette: «Non posso cambiare quello che viene scritto. L’unica cosa che posso fare è lavorare duro con lo staff e con la squadra. Ho fiducia in coloro che lavorano con me».
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Stampa – Due gare possono decidere il futuro di De Boer. Suning…
Nerazzurri oggi in trasferta a Bergamo, il tecnico olandese pensa a lavorare duro per ritrovare il passo giusto
La stessa fiducia, ma nell’allenatore, dovranno ritrovarla sia la proprietà Suning sia il presidente Erick Thohir in arrivo per l’assemblea annuale dei soci in programma il prossimo venerdì. Tra domani e martedì è atteso Zhang jr, figlio del boss del colosso asiatico, mentre il 26 atterrerà a Milano il tycoon indonesiano. Entrambi nelle giornate milanesi incontreranno l’olandese per comprendere meglio sia il suo pensiero sia gli ultimi sconfortanti risultati.
Steven Zhang e Thohir avranno anche la possibilità di vedere l’Inter dal vivo in occasione della sfida contro il Toro. Obbligati a vincere L’allenatore sa che nel calcio contano i risultati e che la disciplina in campo conta più del bel gioco che «Può anche venire dopo», sottolinea De Boer consapevole che la vittoria in Europa League con il Southampton non è bastata a rinsaldarlo alla guida della squadra.
Da oggi, inizia la vera sfida dell’olandese, che sembra aver capito come funziona il calcio italiano. «In questo momento voglio molta compattezza. Poi si può pensare di andare a pressare alti», l’olandese ribadisce anche l’importanza dell’educazione in campo: «Sui cross bisogna fare i movimenti giusti e aiutare Icardi. Mauro è un fenomeno, ma bisogna aiutarlo. Se l’area è vuota è inutile. Sei come un pugile che continua a colpire ai fianchi senza sferrare il colpo del ko»".
(Fonte: Tiziana Cairati, La Stampa 23/10/16)
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