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Stampa – La nuova Inter piace alla Uefa. Sanzioni? A gennaio. C’è chi si è fidato di…

Il fair play finanziario esiste anche se, ad oggi, Psg e Manchester City hanno dimostrato che non è ancora il tempo per le stangate. L’Italia è entrata nel mirino dell’Uefa da poco, ma visto l’andazzo (il prossimo anno il deficit...

Francesco Parrone

Il fair play finanziario esiste anche se, ad oggi, Psg e Manchester City hanno dimostrato che non è ancora il tempo per le stangate. L’Italia è entrata nel mirino dell’Uefa da poco, ma visto l’andazzo (il prossimo anno il deficit consentito sarà 30 milioni in tre stagioni, non più 45) è facilmente intuibile che in futuro i viaggi a Nyon diventeranno una routine e chissà se ci si sarà ancora spazio per gli accordi. Dopo la Roma, la commissione di controllo finanziario dell’Uefa ha ricevuto l’Inter. All’udienza di ieri (2 ore e mezzo) ha partecipato il gotha della dirigenza nerazzurra, compreso il presidente Erick Thohir. L’Uefa ha risposto con una commissione inquirente composta dall’italiano Umberto Lago e da altri sei membri. Thohir ha tracciato le linee guida, mentre gli altri rappresentanti nerazzurri (tra cui il ceo Bolingbroke e il dg Fassone) sono entrati nei dettagli dei loro rispettivi progetti che riguardano stadio, sviluppo del brand, sponsorizzazioni e la squadra. Thohir prima di lasciare il palazzo è andato a salutare Platini per ribadire anche al presidente Uefa che la nuova Inter intende collaborare e agire in maniera trasparente, cosa molto apprezzata e che potrebbe invogliare a uno sconto di pena (le ipotesi sono tre: trattenute sui premi Uefa, limiti delle spese per il mercato e riduzione della rosa).

Quello di ieri è stato un incontro preliminare, perché l’Uefa presto verrà in visita a Milano e solo a fine gennaio si pronuncerà sulle sanzioni. Il passo successivo sarà l’eventualità di chiudere il contenzioso con un patteggiamento prima di passare alla Disciplinare. La strategia difensiva del club è partita da un principio fondamentale: abbiamo intrapreso una strada diversa rispetto a ciò che abbiamo ereditato e vogliamo farcela da soli. Concetto ribadito anche in un comunicato di Thohir: «Il calcio è cambiato, bisogna auto-sostenersi. Il fair play finanziario è unmessaggio positivo in cui crediamo, rafforzerà il calcio europeo». Nell’ultimo triennio, con Moratti alla guida, i nerazzurri hanno accumulato perdite consolidate di 271 milioni e con tutti gli aggiustamenti consentiti sono arrivati a -180. Il programma quinquennale presentato poggia sul fatto che c’è già chi si è fidato (le banche), concedendo un finanziamento di 230 milioni. La gestione indonesiana ha abbattuto le spese (costo del lavoro sceso da 234 milioni del 2009/2010 a 116 milioni nella penultima stagione) e in parallelo ha cercato di aumentare i ricavi attraverso nuove sponsorizzazioni (Nike).