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Stampa: «Mercato Italia in ribasso, se pensate che il colpo più caro è…»

L’edizione odierna della Stampa sottolinea le differenze delle cifre spese dalle squadre di Serie A con quelle investite dai top club europei: «Il problema è arcinoto: la carenza di liquidi. Solo chi ha le casse piene ha libertà di...

Lorenzo Roca

L'edizione odierna della Stampa sottolinea le differenze delle cifre spese dalle squadre di Serie A con quelle investite dai top club europei: «Il problema è arcinoto: la carenza di liquidi. Solo chi ha le casse piene ha libertà di azione: individua l’obiettivo, fa l’offerta, tratta il giusto e poi porta a casa il rinforzo ben prima del raduno. Funzionava così anche da noi, aitempi d’oro. Quando, ad esempio, dal 1997/1998 al 2002/2003 almeno la metà dei 10 trasferimenti più costosi in Europa veniva puntualmente finanziata dagli italiani. I ricchi, ora, sono altri. Sceicchi, russi, le due grandi potenze spagnole, ilBayern modello di gestione. Milioni a decine pronti per far incetta di top player. Che hanno ormai rotte standard: finiscono tutti a Barcellona, Madrid, Manchester, Londra e a Monaco, che da quest’estate non è solo quella di Baviera ma pure la neopromossa in Ligue 1, nuovo eldorado con i rubli di Rybolovlev.Colpi a raffica, con cifre che stridono un filino con il fair-play finanziario targato Uefa: da Falcao a Jesus Navas, 348 milioni già spesi per i dieci acquisti più cari. Tanto per rendere l’idea, l’attuale «top 10» della serie A, capeggiata dai 13 milioni investiti dall’Inter per Maurito Icardi, arriva a quota 58,7.Un’inezia. Certi esborsi, d’altra parte, non fanno più parte dei pianidei nostri club. Prima si vende e poi si compra, è la regola».