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Stramaccioni sembra essere naufragato con la squadra. Il risveglio post-Firenze è di quelli brutti per un'Inter che ha raggiunto un punto ancor più basso di quello toccato a Siena appena due settimane fa, quando fu maltrattata dall'ultima in classifica. Anche La Stampa di oggi si sofferma sulla confusione nella testa del tecnico nerazzurro: «L’Inter? Mal costruita, mal disegnata e mal guidata dal suo tecnico: questo il verdetto. Lontano da San Siro è come se la truppa nerazzurra perdesse la bussola e non solo. L’atteggiamento visto ieri sera non può essere quello di una squadra superata in classifica dai cugini rossoneri proprio alle porte del derby: se anche un gladiatore come Guarin si spegne, la frittata è fatta. Stramaccioni, visto dall’alto, sembrava più spaesato dei suoi ragazzi. Perchè chiedere al giovane Kovacic di occupare le zolle di campo sulla sinistra del centrocampo per accorgersi, poi, che in quella posizione è come chiedere ad un fantasma di spaventare il trio viola Aquilani, Pizarro, Borja Valero? Il tecnico interista ha capito l’errore dopo 20 minuti esatti spostando il baby prodigio in cabina di regia, ma, ormai, l’inerzia della gara era saldamente sui piedi della corazzata in viola: per lunghi tratti è apparsa fin troppo disarmante la superiorità della squadra di Montella nei confroti di un avversario ferito dal ko di Milito, ma, allo stesso tempo, con una fretta inspiegabile giudicato guarito dalla tragicommedia di Siena di due settimana fa soltanto per aver messo al tappeto il Chievo e il Cluj a San Siro. L’Inter, nelle ultime sette trasferte, ha raccolto solo un punto. Ieri, il bottino più magro che lascerà il segno. Una resa per manifesta inferiorità, una partita mai giocata. Un anno fa, di questi tempi, fu la Roma a mandare al tappeto i nerazzurri con quattro gol al passivo: allora c’era Ranieri sulla panchina interista, oggi c’è Stramaccioni, ma niente è cambiato».
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