Il sogno Europa League è sempre più concreto per il Sassuolo, la società emiliana è attesa all'ultimo ostacolo: la Stella Rossa dell'ex Dejan Stankovic. Proprio l'ex centrocampista dell'Inter, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, presenta la sfida e pone il Sassuolo come favorita alla qualificazione alla fase a gironi:
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Stankovic avverte la sua Stella Rossa: “Il Sassuolo è favorito, ecco perché”
L'ex centrocampista dell'Inter presenta la sfida tra la sua ex squadra ed il club emiliano
Per toglierci il pensiero, vorremmo sapere subito: in Europa League andrà il Sassuolo o la Stella Rossa?
«Il cuore dice Stella Rossa, la logica dice che il Sassuolo ha qualcosina in più».
Perché?
«Perché anche se ha perso Sansone, e non è poco, resta un gruppo che lavora insieme da quattro anni, allenato da un tecnico maniaco dei dettagli. Li vedi giocare e dici: “E’ tutto organizzato al metro e al secondo, ognuno sa perfettamente cosa fare, con e senza palla”. Si trovano a occhi chiusi: quello che al momento manca alla Stella Rossa. La squadra è molto orfana di Grujic (Liverpool), che era il vero leader. Squadra in costruzione: gioca partite “vere” da metà luglio, e teoricamente dovrebbe essere un vantaggio, Bozovic si fa sentire come quando era in campo, e però è ancora lì che cerca di “impacchettarla” per bene. Prova a far funzionare anche questa come un orologio svizzero - l’anno scorso stravinse il campionato con un gioco favoloso - ma fa un po’ fatica: non tutti i nuovi hanno capito cosa vuol dire giocare per la Stella Rossa. Ad esempio Kanga, un’assenza che peserà: solo chi non si è ancora reso conto di dov’è arrivato può prendere un rosso come ha fatto lui con il Ludogorets. La gente era furibonda».
Punto di forza e punto debole?
«Sapete come siamo noi serbi: davanti un po’ di qualità e di fantasia non mancano mai. Però a volte la squadra si scopre messa male in campo, fa errori tattici banali, sbaglia movimenti difensivi che anche in campionato sono costati gol evitabili».
Ancora 4-2-3-1 come contro il Ludogorets?
«Questo non lo so. Finora ha giocato Katai da “falso nove”, ma per come sente l’assist, per come “vede” il gol prima, a me lui sembra più utile da trequartista. Anche perché giocando così, succede che in area non ci sia più nessuno: non so se stavolta Bozovic sceglierà di aggiungere una punta vera tipo Vieira, ma in ogni caso non sarà quella la mossa decisiva».
E quale sarà?
«Riuscire a far stare la squadra compatta, che tanto l’anima la daranno a prescindere: sa da quanto la Stella Rossa non gioca davvero in Europa, ovvero da settembre in poi?».
Esclusi i vari preliminari estivi, dalla Coppa Uefa 2007-08.
«Ecco, appunto. Questa doppia partita per loro è una chance enorme: non è esagerato dire la sfida più importante degli ultimi dieci anni. Perché quando la Stella Rossa entra in Europa, a Belgrado è come se si fermasse il tempo. Ed è troppo tempo che non succede».
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