Dejan Stankovic, dopo la partita contro il Milan persa cinque a uno, ha parlato ai microfoni di Skysport: «C'è altro oltre il campo? In questa storia siamo tutti insieme, non voglio ripetermi, sappiamo quello che stiamo passando. Normale abbracciarli. Se si parla di questa partita abbiamo giocato contro una squadra forte fisicamente, tatticamente, allenata bene e vederli dal vivo, vale tanto».
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Stankovic: “Sui giovani stiamo migliorando. Contento per Filip in Olanda perché…”
-C'è il gol di Quagliarella che ha fatto la storia, c'è anche lui nella Samp del futuro?
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Ha dimostrato dedizione al lavoro, professionalità. Ci siamo incrociati anche da rivali tante volte. Dal suo essere attaccante devono imparare tanti. Ha segnato un bel posto per segnare un bel gol, sono strafelice per lui.
-Utilizzo dei giovani italiani, da allenatore e da papà di giocatori giovani...
Ho visto progressi, ma dobbiamo essere realistici. Se devi combattere su tre fronti far crescere un giovane, se non è un fuoriclasse è difficile perché deve allenarsi tanto e poter sbagliare e le grandi squadre non so se possono permettersi queste fasi dalla crescita dei ragazzi. La scelta di mandare Filip, mio figlio, in Olanda è stato un bene, è un Paese nel quale ci si può permettere di far giocare i giovani, sono contento perché ha fatto la sua strada ed è cresciuto da uomo e da portiere. C'è troppo gap tra prima squadra e Primavera. Serve tempo, tanti ragazzi valgono e faranno grandi carriere, ma non so quanto tempo deve avere un allenatore per farli crescere. Le squadre Under23 sarebbero perfette.
-Come fa un allenatore a gestire tutta la situazione che ha avuto lui la Samp, come tiene alta la motivazione?
Non so, trovi dentro di te, analizzando e correggendo prima te e poi spieghi ai tuoi ragazzi. Siamo consapevoli di cosa abbiamo intorno, è difficile ma giorno dopo giorno trovi le energie perché loro si sono sforzati tanto. Io non posso arrabbiarmi con la società, ha fatto il possibile, dovremo chiedere spiegazioni ad altri.
-Al tuo futuro ci pensi?
Io ci penso, ma se mi fai la domanda col doppio senso, anche se torno indietro torno alla Samp. Un passaggio come giovane allenatore, e alla Stella Rossa vincevo, è come una bilancia, gestire certe situazioni ti fa imparare. Non ho venti anni di carriera da allenatore e non mi spaventa il futuro. Posso accettare qualsiasi sfida, non ho paura del mancato successo. Quando non vinci impari. E poi riparti. Anche se devo fare esperienza la farò. Rimanere in Serie B? Se ci sarà qualcuno che parlerà con me del futuro significherà che la Samp è salva e che tutti i problemi si sono risolti e sarei felicissimo per la Samp.
(Fonte: SS24)
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