ultimora

Stojanovic: “Vlahovic ha la testa di Ronaldo e la personalità di Ibra, Juve perfetta per lui”

Matteo Pifferi

Intervistato da Tuttosport, Aleksandar Stojanovic, commentatore TV in Serbia, ha parlato così di Vlahovic alla Juventus

Intervistato da Tuttosport, Aleksandar Stojanovic, commentatore TV in Serbia, ha parlato così di Vlahovic alla Juventus:

«Ha il carattere. Non è solo una questione di fisico e tecnica, Dusan è un campione a tutto tondo. Ha la testa di un Ronaldo e la personalità di un Ibrahimovic, non a caso due giocatori che lo hanno sempre ispirato moltissimo. E sono molto contento che sia andato alla Juventus, la squadra perfetta per lui».

Perché? 

«Primo: non deve cambiare campionato e Paese. Parla già bene l’italiano, conosce tutte le insidie della Serie A. Questo è un vantaggio. Secondo: ha la mentalità che sembra fatta apposta per la Juventus perché pensa sempre solo a vincere. Terzo: troverà spazio nella Juventus, più di quanto ne avrebbe trovato altrove, per esempio in Inghilterra».

Ma è vero che era tifoso juventino da ragazzo? 

«Non credo che sia proprio così. Ci sono due cose però: ha sempre avuto una grande ammirazione per la Juventus come club, per la sua storia e i grandi campioni che sono passati e poi i colori bianco e neri a strisce sono gli stessi del Partizan Belgrado, che è sempre stata la sua squadra del cuore. Qualche anno fa, quando aveva già firmato per la Fiorentina, ma era rimasto per sei mesi ancora a Belgrado, disse a Danilo Pantic: “Vedrai, quando sarò in Italia batterò un rigore contro Buffon e gli farò il cucchiaio”. Nella sua testa, il top era la Juventus e voleva misurarsi con il top. Effettivamente l’anno scorso ha tirato un rigore e ha fatto il cucchiaio, anche se contro Szczesny. Ovviamente la sera ha telefonato a Pantic per dirgli che aveva mantenuto la promessa. Ma è un’altra l’occasione in cui ho capito che ha la testa da campione».

Racconta! 

«Quando era alla Fiorentina, c’era stata una partita nella quale sperava di entrare, ma dopo essersi scaldato per tutto il secondo tempo non venne utilizzato. Frustrato e un po’ deluso era andato a casa, rimuginando su quanto accaduto. Pioli aveva dato due giorni di riposo, ma mentre guardava la Domenica Sportiva, Dusan aveva telefonato al vice-allenatore e gli aveva chiesto: “Domani verresti ad allenarmi? Se oggi non sono entrato devo migliorarmi, non posso stare con le mani in mano”. E così il giorno dopo si erano trovati in campo».

La Juventus è dura per i giovani, le pressioni aumentano in modo esponenziale. Credi che soffrirà? 

«Magari farà fatica, ma non è certamente il tipo che si spaventa. Era sotto pressione quando giocava da ragazzino con il Partizan. Era sotto pressione quando è arrivato a Firenze. Era sotto pressione in questi mesi con il presidente che lo aveva messo in vendita e intorno a lui c’era un’enorme attenzione mediatica. E lui? Si è esaltato. Ha segnato di più. Uno che ha la sua voglia di vincere non può aver paura della pressione. Pensate anche quando a Bergamo lo hanno chiamato “zingaro”. La sua reazione? Sorridere. È anche da questi dettagli che capisci che testa ha un giocatore e la sua è una da campione».