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Il Corriere dello Sport di oggi racconta una storia di una famiglia divisa dal tifo: «Uno è del Milan, l'altro dell'Inter. Il cognome è lo stesso, croati da parte di papà. Due fratelli che hanno sposato due donne italiane. Cugini in famiglia e nel tifo. Ovvio che a casa di Milan (che tifa rossonero) e Mario (l'interista) Italia-Croazia non possà essere una semplice partita. E' un affare di famiglia, anzi, di Stato, ma sono tutti insieme nel vedere la partita. Ciascuno tifa per la propria squadra ma all'insegna del fair play, perché, la prima cosa che si insegna ai figli è il rispetto verso il prossimo. «Sì, ma non ci va bene il pareggio: bisogna vincere», dicono Milan e Mario. Che tifano Italia come le mamme, mentre i papà sognano la loro Croazia ai quarti. Si può cominciare. Verso la fine del primo tempo, la disperazione per la doppia occasione di Marchisio e i miracoli del portiere croato, «San Pletikosa, cos'ha preso», si trasforma in gioia per la maggioranza in salotto alla punizione-gol di Pirlo. «Una delle sue», dicono Milan e Mario. Esce Balotelli, «a me piace, ha un modo di giocare disincantato e ha tiri micidiali da fermo», commenta la mamma di Milan, poi la Croazia pareggia con Mandzukic. Esultano i due papà croati. «Ce lo meritiamo, voi come al solito vi chiudete per difendere il gol e rinunciate a giocare». Il pari mette in apprensione l'Italia, che prova a chiudere all'attacco. «Ma se noi battiamo l'Irlanda e la Spagna fa il suo dovere, possiamo farcela», è il pensiero di Milan e Mario.
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