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Stramaccioni: “Inter vinca a centrocampo. Lukaku? Solo un caso. Spero che Politano…”

L'ex tecnico dell'Inter ha parlato della gara di Champions contro lo Slavia Praga, lui che ha guidato poco tempo fa lo Sparta

Andrea Della Sala

Intervistato da Tuttosport, l'ex tecnico dell'Inter Andrea Stramaccioni ha parlato della gara di stasera contro lo Slavia Praga, lui che poco fa era sulla panchina dello Sparta Praga.

Che ambiente troverà stasera l’Inter a Praga? 

«Nonostante quello che segnerà il termometro atmosferico, sarà un ambiente molto, molto caldo. E l’Eden Aréna è un palcoscenico che ben si presta a queste sfide di altissimo livello». 

All’andata l’Inter ha sofferto molto la fisicità dello Slavia. E’ un rischio pure stavolta o la lezione può essere servita? 

«Lo Slavia in questi tre anni ha costruito un’indiscussa leadership in ambito nazionale e sta crescendo tantissimo a livello europeo come dimostrano i risultati ottenuti pure un anno fa quando in Europa League è stato eliminato solo ai quarti dal Chelsea. Conte conosceva il loro valore dalla partita di andata, ma l’atteggiamento spregiudicato con cui lo Slavia è sceso in campo a San Siro forse ha sorpreso un po’ tutti». 

Ritiene anche lei che il nostro campionato sia troppo poco “fisico” rispetto agli altri tornei in Europa? 

«Il calcio ceco è fisicamente e agonisticamente di livello molto alto e le squadre, soprattutto lo Slavia, non hanno paura ad affrontare degli uno contro uno per tutto il campo. Ciò talvolta può mettere in difficoltà soprattutto squadre che tentano di palleggiare molto». 

Perché Lukaku in Champions non rende come in Serie A? 

«Il fatto che non abbia ancora segnato è solo un caso: le sue qualità non si possono mettere in discussione. Lukaku sarà decisivo pure in Europa, ne sono convinto».  

L’Inter, sia a Barcellona sia a Dortmund, ha fatto un gran primo tempo e poi è crollata: come lo spiega? 

«Sicuramente utilizzare sempre gli stessi giocatori sull’arco dei novanta minuti soprattutto con i ritmi europei può incidere e molto. Ma sono sicuro che l’Inter, essendo quella di Praga la prima gara di Champions dopo la sosta, terrà bene il campo per tutta la gara».  

Cosa serve per vincere a Praga? 

«Mettere la gara sui binari congeniali all’Inter, cioè quelli della qualità e della continuità di manovra offensiva senza concedere palle perse e break che possono infiammare lo stadio e creare pericoli negli spazi. E grandissima attenzione sulle palle inattive e sui cross in generale, perché lo Slavia è abilissimo ad attaccare l’area anche con cinque-sei giocatori contemporaneamente e tutti abili nel gioco aereo». 

Chi può essere l’uomo partita? 

«L’Inter può vincerla a centrocampo, ma servirà una prova importante di tutto il reparto». 

Lei è stato il maestro calcistico di Politano che in questa Inter fatica a trovare una collocazione: cosa gli consiglia in vista della riapertura del mercato? 

«Sicuramente Matteo con il 3-5-2 non ha specificità naturale per le sue caratteristiche. Tuttavia, in quel modulo può giocare tranquillamente sia sotto punta, sia subentrando e può sempre incidere. Perché lui ha qualità, intensità e può spaccare le partite». 

Farebbe bene Mancini, come Lippi nel 2006 con Materazzi, a portarlo agli Europei anche se Politano gioca poco? 

«Politano è perfetto per il 4-3-3 azzurro, quindi non mi stupirei se Mancini lo convocasse. Piuttosto me lo auguro per la stima e l’affetto che provo per Matteo». 

Sappiamo che dopo ultima conferenza, nonostante la grande rimonta, il premio ricevuto in Asia e le otto vittorie consecutive con il suo Esteghlal lei è in silenzio stampa come tutta la squadra: si uscirà da questa situazione difficile? 

«Non posso e non voglio commentare la situazione societaria. Come ho già detto in conferenza in queste condizioni è difficile andare avanti, ma credo che a breve si capiranno molte cose sul nostro futuro». 

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