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Intervistato da Calciomercato.com, l'ex allenatore dell'InterAndrea Stramaccioni ha raccontato alcuni retroscena della sua avventura alla guida del club nerazzurro. Tra i ricordi indelebili del tecnico romano c'è il primo successo della 'Beneamata' allo Stadium contro la Juventus: "È stata una vittoria dell'Interismo. So di essere stato il primo allenatore a vincere allo Stadium e so che la rivalità tra Inter e Juve è anche a volte superiore a quella col Milan. Quella Juve era quasi invincibile, allenata da un maestro come Conte, ma l’Inter coi suoi campioni fece una grande partita con Milito, Cassano, Cambiasso, Samuel, Handanovic, e sicuramente dimentico qualcuno. Segnò Palacio, c’era Guarin. Quella partita ci diede tanto e valse triplo quella vittoria per come arrivò. Ce la giocammo a viso aperto".
Stramaccioni ha poi raccontato il suo rapporto con Massimo Moratti: "È stato un grande presidente, ne vorrei più come lui, adesso vedo più figure commerciali. Gli illustrai la mia Inter e gli dissi quel poco che sapevo fare. Di fronte a quei campioni tecnicamente è difficile insegnare qualcosa, devi convincerli in modo importante. Io, oltretutto, non sono stato un grande giocatore. Avevo una squadra di campioni. Moratti è un appassionato, ma anche intenditore e lui alla fine della chiacchierata mi disse che ero il nuovo allenatore dell’Inter. Era un sogno per me, davvero, io mi sono laureato in legge e prima allenavo, ma intanto lavoravo in uno studio legale. Lui dietro la panchina quando allenavo la Primavera per sentire cosa dicevo ai giocatori? Giocavamo nello stadio del Tottenham contro l’Ajax e mi colpì molto, l’atmosfera e tutto. Moratti era lì dietro di me, invece di andare in tribuna vip si mise dietro di me. Qualche parola mi scappò, ovviamente, ma non penso che il presidente fosse lì per quello ecco. Eravamo anche rimasti in 10".
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