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Stramaccioni: “Inter, non è ora di fare processi. Sarà settimana decisiva. Sono convinto…”

Gianni Pampinella

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni parla del momento che sta attraversando l'Inter

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni parla del momento che sta attraversando l'Inter. I nerazzurri domani sono attesi dal ritorno degli ottavi di Champions contro il Porto. "Magari vado controcorrente, ma non è ora di fare processi. L’Inter è in un momento troppo importante della sua stagione: ha due partite ideali per girare il trend e fare qualcosa di molto importante...".

Sei sconfitte in trasferta e 24 reti subite. Per l’Inter non è un passo da grande squadra.

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«C’è un problema oggettivo sul rendimento esterno, ma Bologna e Spezia sono sconfitte molto diverse. A Bologna l’Inter non è riuscita a giocare da Inter, con lo Spezia, invece, ha giocato un grandissimo primo tempo, ai limiti della perfezione: otto occasioni nitide con un rigore sbagliato, giocando benissimo».

Però quando non fai gol…

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«C’è un denominatore comune nelle due sconfitte. Quando subisce un episodio negativo, meritato o meno, la squadra ha un contraccolpo troppo forte per essere una big. Perde le distanze, il filo conduttore. Comincia uno stato di nervosismo che non aiuta a rimettere la partita sui binari giusti. Se vuoi vincere il campionato, non puoi permettertelo».

Un problema solo mentale?

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«Qui il confine è sottile. Ok, è un problema mentale. Ma poi si va a riflette sull’organizzazione in campo e affligge quello che la squadra non riesce più ad esprimere. Mi spiego: non è che sei nervoso ma costruisci. Il nervosismo genera una empasse tecnico-tattica, che poi diventa pure confusione. Una volta può capitare a tutti, ma all’Inter è successo troppe volte e così diventa un grande problema…».

Domani con il Porto ci si gioca una stagione?

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«Certo, ma ci metto anche la gara di domenica contro la Juve. È il momento in cui tutte le energie negative vanno rovesciate e confluite sui prossimi impegni. E sono sicuro che l’Inter lo farà: nel calcio le cose cambiano velocemente, questa settimana per l’Inter è decisiva. Poi, dovesse andare male, ci sarà tempo e modo per fare processi. Ora il popolo nerazzurro deve stringersi intorno alla squadra: entrare tra le otto migliori squadre d’Europa sarebbe fondamentale per il futuro. E poi, se batti la Juve, puoi blindare il posto per la prossima Champions».

E l’Inter, le partite da dentro o fuori, quest’anno non le sbaglia.

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«La mia analisi è duplice: da una parte c’è lo spessore dei calciatori, che è di altissimo livello. Quindi l’Inter in questi appuntamenti, dal punto di vista di performance individuale che poi costituisce quella collettiva, difficilmente sbaglia. E poi sono convinto che l’Inter sia molto più adatta alle partite in cui l’avversario gioca a viso aperto come contro Napoli o Barcellona, o nei derby: qui l’Inter c’è sempre stata e mi ha impressionato. E, anche per questo, io sono molto fiducioso in ottica Oporto».

Non ha paura che il nervosismo mostrato per tutta la stagione possa fare scherzi anche nel caldissimo Dragao?

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«L’Inter è una squadra che vive un lungo periodo di frustrazione per l’ultimo campionato perso in circostanze quasi clamorose, per un episodio... E nella stagione in cui doveva riacciuffarlo, si trova a distanza considerevole dalla vetta. Nei giocatori di grande personalità, abituati a vincere e a lottare per grandi obiettivi, ha generato atteggiamenti non positivi. Ma ora, ripeto, c’è solo da trasformare l’energia negativa in carica positiva: in una settimana può cambiare tutto».

(Corriere della Sera)