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Suarez, Mazzola: “Un maestro per noi. Quando scappavamo di notte dai ritiri…”

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Intervistato dal Corriere della Sera, Sandro Mazzola ha voluto ricordare Luis Suarez

Intervistato dal Corriere della Sera, Sandro Mazzola ha voluto ricordare Luis Suarez, che ha giocato con lui nell’Inter dal 1961 al 1970. Insieme hanno vinto tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

Lo guardavate con ammirazione?

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«Sì, davvero. Luis è stato un maestro per noi giovani, Quando io iniziavo gli allenamenti, restavo a guardarlo perché volevo imitarlo. Non sbagliava mai niente, faceva tutto bene. Senza mai un calo di concentrazione».


Suarez, Mazzola: “Un maestro per noi. Quando scappavamo di notte dai ritiri…”- immagine 2

Cosa ha rappresentato Luis per voi tutti?

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«Per me era un grandissimo amico. Ci faceva da insegnante, da maestro. Anzi, da professore. Era anche un comandante quando voleva».

Per esempio?

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«Quando noi giovani uscivamo di notte, di nascosto, ci veniva a cercare. Ci trovava sempre, ci dava due sberle e ci riportava in stanza».

È successo tante volte?

—  

«Durante i ritiri Helenio Herrera, il Mago, ci metteva a letto presto. Quando arrivava la mezzanotte o l’una, ci alzavamo e uscivamo dalla finestra. Non dalla porta perché la controllava. Ma al di là di questi aneddoti, Luisito ci ha insegnato come bisogna comportarsi nella vita».

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Il Mago lo spostò davanti alla difesa: Suarez nel suo modo di giocare fu rivoluzionario.

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«Era fantastico in quella posizione. Luisito era la mente della squadra, il cervello del gruppo. Lanci millimetrici, recuperi perfetti e difendeva il pallone in maniera sontuosa. Faceva tutto bene».

Vi rimproverava quando sbagliavate qualcosa?

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«Un fenomeno anche in quello. Ci insegnava sempre tutto. All’intervallo spiegava gli errori da non ripetere a chi aveva magari sbagliato. Anche a me ha dato molti consigli».

Da allenatore ha vinto un Europeo Under 21 con la Spagna battendo ai rigori l’Italia. Ma anche da dirigente si è ben comportato.

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«Beh, ha scoperto Zamorano e Recoba e dico tutto».

(Corriere della Sera)

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