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Suarez: “Trattato come criminale. Il morso spaventa ma è innocuo. La FIFA…”

Dario Di Noi

Attualmente non è ancora stato pubblicato, ma uscirà presto il primo libro, la prima autobiografia, del campione uruguaiano Luis Suarez. Uscirà a livello planetario, “Mi vida, Luis Suarez”, ma nel frattempo “Sport” ne ha pubblicato...

Attualmente non è ancora stato pubblicato, ma uscirà presto il primo libro, la prima autobiografia, del campione uruguaiano Luis Suarez. Uscirà a livello planetario, “Mi vida, Luis Suarez”, ma nel frattempo “Sport” ne ha pubblicato alcune anticipazioni. Ad esempio, stamane il quotidiano iberico ha svelato alcuni dettagli legati al celebre morso a Giorgio Chiellini, avvenuto quando il suo passaggio al Barcellona era già in stato avanzato. Suarez racconta come, con il passare dei giorni, "l'assurdità della sospensione da parte della FIFA (4 mesi, ndr) diventava ogni giorno sempre più evidente" e "abbiamo dovuto pianificare attentamente tutto prima che i paparazzi o altre persone potessero scattarmi una foto mentre mi impegnavo in una qualsiasi attività anche remotamente legata al calcio". Il giocatore spiega come la FIFA lo abbia messo in una posizione agonizzante, costringendolo a "firmare un contratto quasi clandestinamente, senza che potesse minimamente diventare una questione pubblica".

Suarez ha poi raccontato le parole di presentazione che il suo attuale allenatore, Luis Enrique, gli ha riservato davanti alla squadra quando si è potuto unire al gruppo per gli allenamenti: “Disse ‘bene, finalmente lo hanno liberato da Guantanamo per essere qui con noi ad allenarsi’. Tutti applaudirono il prigioniero liberato e io, al centro dell’attenzione, cercai di non arrossire. La gente parla di me come se fossi un giocatore problematico” - prosegue più avanti Suarez - “ma parlino con i miei compagni di squadra e cerchino di trovarne uno che lo pensa. Il Barcellona sapevo che non avrebbe avuto alcun problema con me in questo senso. Se avessero messo un clausola “anti-morso”, io l’avrei firmata, ovviamente, ma non c’è mai stata una tale mancanza di fiducia in me".

Sul morso a Chiellini, Suarez si è soffermato molto nello scritto: “Mi hanno trattato come fossi un criminale. Ho commesso un errore. È stata colpa mia. Era la terza volta che mi accadeva e avevo bisogno di aiuto. Forse sono stato un bersaglio facile. Il morso spaventa un sacco di gente, ma è relativamente innocuo, o per lo meno lo è stato negli incidenti in cui sono stato coinvolto. Nel calcio inglese può capitare che uno possa rompere la gamba a un altro e non essere sanzionato. Nessuno dei miei morsi era come quello di Mike Tyson a Evander Holyfield, ma questo non importa a nessuno”.

Infine, Suarez ha svelato come, un anno fa, stesse quasi per accettare la corte dell’Arsenal. Era sul punto di dire sì, salvo poi essere “salvato” dai consigli del suo ex capitano: “Sarebbe stato un grande errore, che avrei commesso se non fosse stato per Steven Gerrard. Lui mi disse ‘gioca bene qui a Liverpool, prenditi un altro anno e il prossimo sarai nel Bayern Monaco, nel Real Madrid o nel Barcellona, certi club verranno da te e tu potrai andare dove vorrai, perché hai le qualità per giocare in qualsiasi di questi tre club".