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"La Juventus decise di rinunciare a Luis Suarez, svicolando dal ginepraio di una trattativa spinosa, giusto due giorni prima dell’esame di Perugia: fu una resa improvvisa ai tempi strettissimi che l’ingaggio dell’uruguaiano stava comportando, visto che il passaporto italiano del giocatore del Barcellona sarebbe dovuto arrivare al massimo entro il 5 ottobre, ultimo giorno utile per tesserare un nuovo acquisto". Repubblica parla di una resa per motivi di tempo con gli incastri di mercato a fare da protagonisti e di come Suarez sia passato dall'essere il primo obiettivo del mercato bianconero ad un nulla di fatto.
Secondo la ricostruzione di Repubblica questa sarebbe la posizione che la Juventus ha fatto trapelare in merito alle più che sconvolgenti rivelazioni sull'esame farsa di Luis Suarez all'Università di Perugia:"Ora, la Juve nega di avere spalleggiato Suarez nell’iter burocratico per la sua italianizzazione. Non ci sono dichiarazioni ufficiali. Al massimo, da Torino fanno sapere di essersi limitati a prendere informazioni su quali fossero le università che consentivano di sostenere l’esame di italiano il più rapidamente possibile, e a girarle allo staff di Suarez. Se poi lui, che non ha un manager vero e proprio né una struttura ad assisterlo, ha voluto sostenere l’esame ugualmente, è stata una scelta sua".
In conclusione: "Di sicuro al centravanti il passaporto italiano serviva, in questo preciso momento della stagione, solamente per andare alla Juve, una delle poche formazioni di serie A che non aveva più posti liberi per il tesseramento di un nuovo extracomunitario, avendo già occupato i due slot a sua disposizione con il brasiliano Arthur, ingaggiato dal Barcellona a fine giugno, e l’americano McKennie, arrivato dai tedeschi dello Schalke il 30 agosto, quando già la Juve era in trattativa con Suarez". I dirigenti bianconeri si sarebbero quindi accorti in "colpevole ritardo" che l'attaccante uruguaiano non era in possesso di passaporto comunitario, chiedendo al giocatore di "imbarcarsi in questo tentativo". Poi la virata improvvisa del club e - notizia di ieri - le intercettazioni inquietanti dei professori dell'Università di Perugia. Quel che è certo è che tanti elementi sono ancora in attesa di chiarimento: molte zone d'ombra e un'indagine che - si spera - possa fare luce su una vicenda imbarazzante.
(Repubblica)
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