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Adesso è arrivata anche l'ufficialità con tanto di conferenza stampa. L'Inter dalle 9.09 di ieri mattina è diventata cinese. Zhang Jindong, numero uno della società quotata alla Borsa di Shenzhen, ha ospitato la delegazione interista nel «suo» Sofitel, un lussuoso albergo nell’ex capitale dell’Impero cinese comprensivo di campo da golf. A capo dei manager nerazzurri c’è il presidente Erick Thohir. Il primo passo è stato la cessione del 68,55% delle quote a Suning che nel giro di qualche mese arriverà a possedere l’intero pacchetto nerazzurro. Il resto è stato suddiviso tra lo stesso Thohir (31%) e i piccoli azionisti (0,45%). È il caso però di spiegare come è avvenuto il travaso in queste settimane. Infatti Suning non ha rastrellato azioni dai due soci precedenti, ma ha acquistato direttamente il pacchetto in capo a Thohir, il quale a sua volta ha rilevato il 29,45% riconducibile a Massimo Moratti. Le quote dell’ex presidente erano state cedute a Thohir a poco meno di 50 milioni e ora avrebbero un valore più che raddoppiato. Una rivalutazione eccellente (e per certi versi anomala) a monte della quale c’è un’ipervalutazione di tutta la società nerazzurra. Perché l’operazione Suning nel complesso si aggira sui 750 milioni di euro, il che porterebbe a valutare il 68,55% 270 milioni. Il debito – conteggiato nel totale – è stato stimato sui 360 milioni.
(Gazzetta dello Sport)
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