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L'Inter sta preparando la sfida al Milan in Supercoppa. Mister Inzaghi batte forte sul ritrovare energia per una gara importante, un po' come è stato nel big match col Napoli.
"C’è Pioli ma sembra Spalletti. Perché quella è la linea da seguire. Quello è il piano d’azione, in fondo l’unico possibile di un 2023 che in tema di prestazioni ha mostrato più luci che ombre. Ma la luce è forte e indirizza tutto. E fa vedere la strada maestra. Simone Inzaghi cerca la fotocopia. Facile a dirsi, facile — tutto sommato — pure da riferire ai calciatori, come accaduto nelle ultime ore. Da capire quanto sia complicato mettere in pratica tutto. La fotocopia è sulla gara con il Napoli del 4 gennaio, da riproporre due settimane esatte dopo. Riad come San Siro. Leao come Kvaratskhelia. Bennacer come Lobotka. Ed esterni di fascia pronti a spostare il Milan di qua e di là fino a trovare il buco vincente", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Possiamo indicare tre mosse, tre chiavi tattiche nell’idea Inter per questa Supercoppa. La prima porta il nome di Leao. Perché il portoghese, ancor più che Giroud, è l’uomo considerato centrale nel gioco di Pioli. L’uomo che accende la lampadina, e toccherà a Inzaghi invece provare a oscurarla. Come? Riproponendo la scelta di Darmian in aiuto di Skriniar, sulla destra. Fu una delle pensate decisive, contro Spalletti e Kvaratskhelia: raddoppi continui, aggressività alle stelle — ricordate lo slovacco contro il georgiano? — e un obiettivo ben chiaro: marcare Leao... due volte. Marcarlo prima, evitando che prenda velocità, attaccandolo appena riceverà il pallone. E in questo Darmian dovrà essere aiutato anche da Barella, che sempre in quella zona di campo sarà impegnato. E poi, controllare il portoghese nell’uno contro uno grazie a Skriniar".
"L’altro focus è legato alla costruzione del gioco. E dunque a Bennacer. Su Lobotka Inzaghi istruì alla perfezione Dzeko e Lukaku. I due attaccanti di allora fecero da schermo davanti alla mente del Napoli, lasciandogli la ricezione del pallone dai difensori ma coprendogli le traiettorie verso la trequarti, costringendolo dunque ad altre vie. Ecco: con Bennacer l’idea è riproporre la stessa cosa, stavolta con Dzeko e Lautaro. Quanto più l’algerino avrà vita difficile, tanto meno andrà in sofferenza l’Inter".
"L’Inter ha un problema nella fase difensiva, nelle gare fuori casa, ormai s’è capito. Logico pensare che Inzaghi non voglia concedere al Milan una delle armi preferite, le ripartenze. Ma non è neppure giusto aspettarsi una gara dal baricentro troppo basso. O almeno, non tutta la partita così. L’idea è alternare momenti di aggressività ad altri di attesa, anche per dimostrarsi imprevedibili. Imprevedibilità che certo dovranno garantire Calhanoglu e Mkhitaryan in mezzo al campo. Ma l’altra maniera per sorprendere Pioli sarà quella di coinvolgere molto gli esterni. E dunque occhio a Dimarco e Darmian: la loro rapidità nel ribaltare l’azione, nel cercarsi con cambi di gioco improvvisi, sarà decisiva per mettere in difficoltà la difesa rossonera. Con il Napoli la cosa riuscì alla perfezione: il gol di Dzeko è un manifesto, con la palla partita da destra e arrivata a sinistra con un’apertura di Mkhitaryan, fino al cross vincente di Dimarco", spiega Gazzetta
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