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Gds – Superlega, Agnelli tradisce sia Eca che Uefa: il perché del no ai fondi in Serie A

Getty Images

La Gazzetta dello Sport esamina in particolare la posizione del presidente della Juventus, Andrea Agnelli

Gianni Pampinella

Comunicati, polemiche, prese di posizione e minacce. Non nasce sotto i migliori auspici la Superlega voluta da 12 grandi club europei. La Gazzetta dello Sport esamina in particolare la posizione del presidente della Juventus, Andrea Agnelli. "Era il 19 novembre scorso quando la Serie A votava, con favore unanime, l’ingresso dei private equity in Lega: Cvc, Advent e Fsi, interessati alla partnership, avrebbero garantito ai club un miliardo e settecento milioni di euro. Dalle trattative nell’interesse generale della Lega, il numero uno Juve si è staccato poco dopo: fino ad arrivare a una posizione dichiaratamente ostile ai fondi. I fondi avrebbero dovuto gestire i diritti tv della A e una clausola dell’accordo preliminare prevedeva che le società si impegnassero per dieci anni a non appoggiare nuove manifestazioni come la Super Lega".

"Così si spiega il dietrofront di Agnelli: la Super Lega che sta sponsorizzando aiuterebbe gli interessi del suo club (la Juve) più che quelli comuni della Serie A. La Super Lega contrasta con il tentativo di restituire valore al campionato italiano e ancora di più è in opposizione al progetto della nuova Champions che a partire dal 2024 si propone di allargare la competizione a 36 squadre. Proprio come massimo riferimento dell’organismo, Andrea Agnelli aveva lavorato a stretto contatto con Aleksander Ceferin, numero uno Uefa e amico personale, per la realizzazione della nuova Champions. Per Ceferin quello di Agnelli è stato un tradimento".

(Gazzetta dello Sport)

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