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Stagione positiva se vincete la Coppa Italia e la qualificazione in Champions?
"In questo momento dico di sì, se me l'avessi detto due mesi fa non avrei mai accettato. La Coppa Italia è un grande obiettivo e resta l'unico trofeo che possiamo portare a casa quest'anno, dobbiamo fare di tutto per farcela. La Champions sappiamo tutti quanto è importante, per i calciatori, per i tifosi, per la società a livello economico. La nostra responsabilità è quella di raggiungerlo"
Possibile che il KO con l'Inter abbia pesato emotivamente?
"A livello di energia di gruppo sì. Il gruppo era carico per 6-7 mesi perché avevamo il sogno dello scudetto. Non era un obiettivo, era un sogno. Abbiamo fatto benissimo nella prima parte della stagione e tutti abbiamo iniziato a sognare. Quando ci è scappato il sogno, questo ci ha tolto sicuramente delle energie. Ma non può essere la scusa per il momento che stiamo passando. Fare una vittoria in nove partite, tra l'altro al 95' in casa, non è una cosa da Juventus. Dobbiamo fare di più. E meno male che abbiamo vinte tante prima all'ultimo minuto. Siamo la Juventus, se uno non crede allo scudetto non può giocare alla Juventus: è una realtà del mondo Juve, ognuno deve imparare a gestire questa pressione. La pressione è la cosa più bella, se non voglio avere pressione gioco con i miei amici, non gioco nella Juve. Tanti ragazzi possono ancora crescere e impareranno da questa esperienza negativa degli ultimi mesi"
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