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Taarabt: “Rivoglio l’Italia, Inzaghi non mi vuole. Solo club come l’Inter possono…”

Adel Taarabt, ex centrocampista del Milan accostato anche all’Inter in estate, ha confessato a “Il Vero Milanista” di sperare in un ritorno in Serie A: Adel, abbiamo letto le dichiarazioni del suo agente Joorabchian che aprono a...

Alessandro De Felice

Adel Taarabt, ex centrocampista del Milan accostato anche all'Inter in estate, ha confessato a "Il Vero Milanista" di sperare in un ritorno in Serie A:

Adel, abbiamo letto le dichiarazioni del suo agente Joorabchian che aprono a una sua possibile partenza a gennaio da Londra. Cosa ci può dire?

“Sì, vediamo cosa accadrà.  Io al Queens Park Rangers sto bene, ma il mio desiderio sarebbe quello di ritornare a giocare in Italia. Qui devo dire che mi pagano molto bene, e in Italia sono pochi i club in grado di garantire uno stipendio da 2 milioni e mezzo di euro l’anno: Milan, Juventus, Roma, Napoli e Inter”.

Ha sentito Galliani e il Milan recentemente?

“No. Per quanto riguarda il Milan posso dire che Galliani mi voleva moltissimo, ma Inzaghi no. Ha scelto di puntare su altri giocatori come Menez e Bonaventura. Il Milan è un club molto ricco, ha grandi disponibilità. Se avessero voluto prendermi a 6 o 7 milioni di euro non sarebbero di certo stati un problema per loro. Io credo che il mio cartellino possa valerne anche 15. Il Milan è un grande club e io sono stato veramente bene, con tifosi fantastici”.

Il suo contratto scade a giugno 2016: la valutazione è leggermente scesa ora?

“Sì, io penso che a 5 o 6 milioni il QPR mi lascerebbe partire”.

Si è parlato della sua forma fisica: come sta?

“In estate avevo parlato con Redknapp, il nostro allenatore, spiegandogli che volevo ritornare al Milan e in quel momento ero ai margini della rosa. Ora sto bene, ancora poche settimane a pieno ritmo in allenamento e sarò nuovamente in ottima forma”.

Adel, Pippo Inzaghi è una bandiera del Milan che da giocatore ha vinto tanti trofei. E se Galliani riuscisse a convincerlo magari a gennaio…

“Vediamo e speriamo…”.