L'ex calciatore, ora deejay, ha parlato della festa per Calhanoglu e del gruppo Inter, intervistato da La Gazzetta dello Sport
L'ex calciatore, ora deejay, Tabanelli ha parlato della festa per Calhanoglu e del gruppo Inter, intervistato da La Gazzetta dello Sport
Eri un enfant prodige del pallone, a un certo punto ti compra Cellino e ti porta in Inghilterra.
"Mi prende a Cagliari. Poi mi fa 'Qui ho già Conti, Cossu e Dessena, ma stai tranquillo che compro il Leeds e ti porto lì'. Sono carico a molla. Arriviamo lì in jet privato, io, lui e Gianluca Festa che deve andare in panchina. Dopo un minuto ha già esonerato allenatore e ds. Ma non è ancora proprietario al 100%, gli tirano fuori mille cavilli, la lega non valida i contratti, così ci fa 'Restate qui che risolvo'. E io e Festa restiamo: un mese e mezzo a correre nei parchi, non ci fanno nemmeno entrare al campo".
"Tabanelli manco lui sa quanto è forte"
"Daaaai, il migliore, uno dei pochi a tirare fuori il meglio da me. Sono sempre stato uno di quelli che fanno la partita buona e si accontentano, non ho mai avuto quella cattiveria che ti fa superare i limiti. Avevo talento ma ero un po' farfallone. Sono fatto così, sempre col sorriso, basta che stiam bene tutti..."
Da calciatore a dj, quando scatta il clic?
"A Frosinone. Già ci vado controvoglia, poi finisco fuori rosa e mi faccio male prima del mercato di gennaio. Sai, nel calcio sono tutti diffidenti: è vecchio, è rotto, le offerte che arrivano proprio non mi vanno. Ho 31 anni, di andare in C per pochi soldi non c'ho voglia, quindi sai che c'è? Torno a casa, poi semmai ci penso...".