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Tacchinardi: “Juve, disparità netta con l’Inter a centrocampo. Giuntoli miglior ds italiano”

Matteo Pifferi Redattore 
"Calhanoglu comanda, oltre al fatto che i risultati in Champions hanno dato ai nerazzurri un'altra forma e forza mentale", dice Tacchinardi

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Alessio Tacchinardi ha parlato così di Juventus:

"I grandi giocatori percepiscono quando è il momento decisivo della stagione. Per questo mi aspettavo che dopo Empoli la Juve cogliesse l'attimo, riuscisse a tirare fuori quel qualcosa in più che non dico la portasse dritto allo scudetto, ma comunque a restare nella scia dell'Inter e a dimostrare una fame diversa, quella che ti consente di portare a casa le gare cruciali della stagione, magari anche in maniera sporca, e soprattutto un differente atteggiamento".

Che parte ha avuto il centrocampo nel crollo delle ultime gare?

"Il reparto non è stato in grado di supportare né attacco, tanto che i gol arrivati dal reparto di mezzo sono pochissimi, né la difesa, che ha subito tantissimi gol. A mio modo di vedere quello juventino è un centrocampo di buon livello, ma per primeggiare ci vuole altro. Giuntoli è il miglior d.s. italiano, e per primo sa quanto sia decisiva la presenza di un leader in mezzo: un trascinatore alla Davids dei miei tempi, per intenderci, fa alzare il livello di tutti gli altri".

Periodo di down a parte, come valuta la stagione del centrocampo bianconero?

"È da qualche anno che la Juve sta cercando un leader, senza trovarlo. Secondo me l'estate scorsa c'è stato troppo ottimismo intorno al rilancio di Pogba, al netto ovviamente della successiva squalifica. Oppure non vi erano le possibilità economiche, fatto sta che la Juve non è riuscita ad ingaggiare un giocatore in grado di prendere per mano il reparto, e quindi la squadra. Rabiot è un ottimo giocatore ma non è un leader, Locatelli non riesce a fare il salto di qualità e da almeno due anni il centrocampo della Juve continua a zoppicare. La disparità col centrocampo dell'Inter è evidente: lì Calhanoglu comanda, oltre al fatto che i risultati in Champions hanno dato ai nerazzurri un'altra forma e forza mentale".



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