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Foto: Mediaset
Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, ha presentato la finale di Coppa Italia ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Una vittoria della coppa Italia salverebbe la stagione bianconera, azzoppata dall’addio di Ronaldo, anche se non cancellerebbe gli ‘alert’ che si sono accesi in stagione. Una sconfitta innescherebbe invece un segnale di allerta massima".
Alessio, al di là dei risultati in stagione, chi sta meglio ora fra Juve e Inter?
“La sensazione è che l’Inter dopo la vittoria in campionato sulla Juve abbia ritrovato energie e fiducia e non darei grande peso al passo falso col Bologna. Storia invertita invece per i bianconeri, usciti dal campo sconfitti pur avendo giocato meglio dell’Inter: da quel match in poi hanno rallentato. Anche in questo caso fa poco testo la sconfitta col Genoa, arrivata a qualificazione Champions conquistata e a pochi giorni dalla finale di Coppa Italia. Tornando alla domanda l’Inter mi pare sia meglio, ma questo non conta nulla, alla vigilia di una finale: per esperienza so che le gare secche sfuggono a qualsiasi analisi di questo tipo e alla valutazione delle condizioni psicofisiche del giorno prima. Anzi, di solito vince chi è più bravo a resettare tutto quel che è accaduto prima, nel bene e ne male, e a focalizzarsi al 100% sui 90’ della finale”.
Il punto di forza e il punto debole di entrambe le squadre?
“L’Inter ora fa più paura di quella che la Juve ha incontrato a Torino. Oggi ha più sicurezze, il gol facile nei piedi, è una macchina che viaggia spedita. Proprio a voler trovare un neo, forse De Vrij e Bastoni non sono al massimo della condizione. Quanto alla Juve il suo punto di forza sta nella mentalità: è abituata a partite di questo tipo e avrà voglia di riscatto contro un’Inter che le ha già ‘soffiato’ la Supercoppa. Per quel che ha fatto vedere in stagione è più squadra da gara secca che da maratone. E la prestazione di Rabiot proprio contro l’Inter ne è l’emblema. Proprio questa fame di vittoria non deve però trasformarsi in un boomerang: c’è il rischio che troppa pressione possa danneggiare la squadra. E occhio anche ai cali di mordente, altro punto debole della squadra in stagione: la squadra deve restare in partita dal primo all’ultimo minuto, l’errore di Alex Sandro in Supercoppa non può non aver insegnato nulla…".
La mossa in più che può fare Allegri, e quella che può fare Inzaghi?
“Inzaghi è un amico, oltre che un allenatore forte, ormai alle soglie del livello di allenatore top. L’esperienza fatta quest’anno sarà per lui bagaglio prezioso. Non mi aspetto da lui particolari mosse a sorpresa: ha fatto della solidità e dell’equilibrio punti fermi della squadra, non credo farà rivoluzioni. Da Allegri mi aspetto invece ‘un’Allegrata’: non ho un’idea precisa di quale – se Miretti ancora titolare o Dybala inserito a gara in corso, o sorprese ancora diverse -, ma credo si inventerà qualcosa di inatteso”.
I due uomini-chiave saranno….
“Lautaro sta vivendo un momento pazzesco, a Vlahovic auguro di essere carico ma anche sereno. Non deve lasciarsi prendere dallo sconforto o dall’assillo del gol. Un top player deve avere un grande equilibrio mentale. E lui col Genoa ha visibilmente speso troppe energie nervose. Deve ancora trovare l’equilibrio fra carica e lucidità, ed essere sempre propositivo per i compagni. Ma è giovane e crescerà, ha tutte le caratteristiche per diventare un ‘grande’. Il consiglio, per lui e per la squadra, è quello di rimuovere tutto quanto in questi ultimi giorni si è detto e scritto, conta solo la partita”.
Un aggettivo per ogni reparto di Inter e Juve?
Difesa Juve: discontinua, ha sentito la mancanza del suo capitano e leader, Chiellini. De Ligt non è riuscito a prendere per mano il reparto
Centrocampo Juve: da rivedere. Al di sotto delle aspettative. In grande affanno, nessuno ha saputo prenderne le chiavi
Attacco Juve: da gennaio in poi con la qualità e i giocatori importanti che ha poteva fare di più. Ha un potenziale enorme.
Difesa Inter: Skriniar l’ha presa per mano: è rocciosa, solidissima.
Centrocampo Inter: stellare. Uno dei migliori in assoluto. Ha gamba, passo, testa e un Calhanoglu folle, un gran colpo firmato Marotta.
Attacco Inter: completo. E molto prolifico".
Dybala deve giocare, nonostante la situazione di mercato?
“Penso di sì. Ha dimostrato di essere un ragazzo molto serie e professionale, rispettoso della Juve e dei tifosi. Sta attraversando un buon momento di forma. Se Allegri lo vede sereno, perché no? Se gioca ‘alla Dybala’, la Joya è un giocatore che sposta gli equilibri”.
Chi rischia di più e perché?
“Senz’altro la Juve, che senza la coppa Italia si ritroverebbe a mani vuote, dopo tanti anni. L’Inter, oltre alla Supercoppa, è ancora in lizza per lo scudetto e, comunque andrà a finire, sarà comunque arrivata a un passo dal traguardo, avrà fatto un campionato importante. Arrivare fino in fondo non è come arrivare a 6-7 punti, come sta capitando ora al Napoli".
Chi vincerà la coppa Italia?
“Pronostico imprevedibile, come le mosse di Allegri… Mai come stavolta mi sembra una finale apertissima e la fatidica frase ‘in una gara secca può succedere di tutto’ calzante. Ma se posso azzardare, darei alla Juve il 51% delle possibilità di vittoria".
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