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Taccola e il derby del ’93: “Gullit me lo sogno ancora. I re della notte? Zenga e Berti…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex difensore nerazzurro, Mirko Taccola, ha parlato della sua breve esperienza con la maglia dell'Inter. L'ex giocatore ha raccolto appena 6 presenze e dopo una sola stagione è stato ceduto alla Lucchese. Taccola ricorda in particolare un derby dove un suo errore permise a Gullit di battere Zenga e di pareggiare la partita: "Io entrai nel secondo tempo (al posto di Angelo Orlando, ndr) - ricorda Taccola - e stavo anche giocando benone. Poi, a una manciata di minuti dalla fine, Costacurta lanciò a casaccio poco fuori dalla sua area, un lancio tipo rugby. La palla arrivò sulla testa di Massaro che la spizzò. Battistini non lo anticipò e io, di mia iniziativa, salii per mettere in fuorigioco Gullit che di destro bruciò Zenga. Sogno ancora Gullit e quel gol che arrivò a 7 minuti dalla fine per colpa mia. Quell’errore segnò la mia carriera. Nessuno dei miei compagni mi accusò di nulla. Anzi, i veterani Zenga e Ferri mi rincuorarono. Bagnoli pure ma alcune figure della società, quel mio errore, me lo fecero pesare. Eccome".
"Pagai oltremodo quello sbaglio. Ma anche se avessimo vinto il derby, quel Milan correva troppo. Ero un Riccardo Ferri giovane. Fui pagato 5 miliardi di lire, una bella cifra per l’epoca. Mi volevano anche Fiorentina, Roma, Genoa, ma se l’Inter chiama…Il mio esordio con l'Inter? Non lo posso dimenticare. A San Siro proprio contro i rossoneri, era il 22 novembre 1992. Che emozione per uno che arrivava da una squadra di provincia come me! È lo stadio più bello e caldo d’Italia. Entrai per curare Lentini e anche quella partita finì 1-1. Quel gruppo era davvero magnifico. Ruben Sosa e Schillaci facevano sempre scherzi, erano i più 'pimpanti'. Poi di sera, c’era spazio anche per il divertimento. Andavamo a ballare. Immancabilmente all’Hollywood. Mi portavano Zenga e Berti, erano loro i trascinatori. Ma il re della notte era Paolino Tramezzani (attuale tecnico del Sion). Anzi no, anche se non a Milano, il top dei 'cazzari' è stato Allegri che ha giocato con me a Pisa. Da giovane era un pazzo scatenato. Oggi ha tutto un altro profilo. Nella vita si cambia".
(Gazzetta dello Sport)
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