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L’ha visto sotto tono?
«Un po’ sì, ma mica solo lui: anche Jorginho, Pellegrini, Frattesi. Un po’ troppi centrocampisti, insomma. Ma è un discorso abbastanza generale: fra i titolari, al di là di Donnarumma, i giocatori più all’altezza sono stati due difensori, Bastoni e Calafiori».
Un problema più di sistema o di uomini?
«Torno lì: forse più di condizione non ideale. Un centrocampo tutto sommato lento come quello della Croazia è stato aggredito poche volte in velocità».
E quello della Svizzera si preannuncia come meno “palleggiante”, meno tecnico, ma sicuramente più intenso.
«Non sempre bisogna essere palleggianti e tecnici: bisogna essere tosti. Da poco ho portato ad esempio Bonucci e Chiellini, la loro cattiveria sportiva. Se ti manca quella, lo vedi che non vai. E non mi sembra di vederla sempre in questa Italia».
Azzarderebbe Fagioli al posto di Jorginho?
«D’istinto dico sì: se è stato convocato, rinunciando a Locatelli, c’è uno scopo dietro. O magari c’era, non so se esiste ancora: questo può dirlo solo Spalletti che vede i giocatori tutti i giorni, li pesa dal punto di vista fisico, tecnico, ma anche psicologico».
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