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Tardelli: “Flop Italia ma non è solo colpa di Spalletti. Si punti sulle squadre B anche se…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Speravo in qualcosa di più, in questi Europei non ho visto fame o cattiveria", ha dichiarato Marco Tardelli

Marco Tardelli, intervenuto sulle colonne del Messaggero, ha parlato dell'eliminazione da Euro 2024 dell'Italia dopo una prestazione non sufficiente contro la Svizzera:

«Più che di fallimento io parlerei di incredulità; è difficile commentare quello che ha fatto l’Italia in questi Europei. Non è colpa solo di Spalletti, ma credo sia il momento di riflessioni profonde sul calcio italiano. Spagna, Germania e Francia hanno un’altra mentalità e soprattutto il coraggio di far giocare i giovani. In Italia invece puntiamo tutto sulla tattica, sui moduli e sui numeri, molto meno sul divertimento e sulla tecnica individuale. Euro 2024 ha dimostrato che c’è qualcosa che non va»

È un problema che ha radici profonde, non sarà semplice tornare in alto.

«Credo sia un problema strutturale, ma anche generazionale. I due Mondiali mancati consecutivi sono un fallimento anche a livello di personalità. Non deve fare tutto l’allenatore, va messo nelle condizioni di incidere. Bonucci e Chiellini sono stati decisivi ad Euro 2021, entrambi avevano un’esperienza anche internazionale smisurata. La personalità del gruppo nei momenti delicati diventa un appiglio fondamentale»

L’unico a meritarsi gli applausi è stato Donnarumma?

«Non salvo solo Donnarumma, lui è stato il migliore ma ormai è un veterano. Anche Calafiori ha dato segnali importanti, pur avendo giocato poco in azzurro. Guardando le altre nazionali forse si poteva osare con qualche giovane in più».


La spensieratezza dei baby azzurri avrebbe potuto salvare questo Europeo?

«La vera domanda è perché noi non abbiamo 17/18enni pronti per Spalletti, mentre in Spagna o in Francia giocano titolari? Evidentemente c’è qualche problema a una certo punto nella crescita dei ragazzi. Una soluzione sarebbe investire di più sulle Under 23, per me dovrebbero diventare un punto di riferimento per tutte le squadre, non solo alcune. È chiaro che si tratta di un costo, ma alla lunga conviene puntare sull’U23 piuttosto che comprare giocatori fatti e finiti all’estero»

L’attacco azzurro in Germania si è dimostrato ai minimi storici.

«Io non considero Scamacca scarso, ma va messo nelle condizioni di segnare. All’Atalanta gioca in una squadra che sa riempire benissimo l’area di rigore, l’Italia invece non lo ha mai fatto in quattro partite»

Cosa l’ha più delusa?

«Speravo in qualcosa di più, in questi Europei non ho visto fame o cattiveria. Ai miei tempi quando in campo facevo fatica trovavo sempre il modo di reagire, magari anche con un fallo di frustrazione, ma dimostravo di essere vivo. Gli azzurri non l’hanno mai fatto»