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La spensieratezza dei baby azzurri avrebbe potuto salvare questo Europeo?
«La vera domanda è perché noi non abbiamo 17/18enni pronti per Spalletti, mentre in Spagna o in Francia giocano titolari? Evidentemente c’è qualche problema a una certo punto nella crescita dei ragazzi. Una soluzione sarebbe investire di più sulle Under 23, per me dovrebbero diventare un punto di riferimento per tutte le squadre, non solo alcune. È chiaro che si tratta di un costo, ma alla lunga conviene puntare sull’U23 piuttosto che comprare giocatori fatti e finiti all’estero»
L’attacco azzurro in Germania si è dimostrato ai minimi storici.
«Io non considero Scamacca scarso, ma va messo nelle condizioni di segnare. All’Atalanta gioca in una squadra che sa riempire benissimo l’area di rigore, l’Italia invece non lo ha mai fatto in quattro partite»
Cosa l’ha più delusa?
«Speravo in qualcosa di più, in questi Europei non ho visto fame o cattiveria. Ai miei tempi quando in campo facevo fatica trovavo sempre il modo di reagire, magari anche con un fallo di frustrazione, ma dimostravo di essere vivo. Gli azzurri non l’hanno mai fatto»
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