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All'interno del suo editorale per La Stampa, Marco Tardelli ha analizzato l'inizio dei questo nuovo campionato: "Siamo al solito punto di partenza. Niente è cambiato. Almeno per ora. Juventus e Napoli già spadroneggiano in classifica e così il campionato ne perde in qualità e competitività. È per questo motivo che dedicherò la mia rubrica alle milanesi. Care Inter e Milan: diciamo la verità, eravamo tutti entusiasti del mercato. Begli acquisti: sono arrivati giocatori importanti, professionisti di qualità, gente esperta, di grande personalità. Un quadro d'insieme che avrebbe dovuto cambiare il volto delle due squadre. L'Inter ha fatto molto in questa direzione. Il Milan non poteva forse fare di più. Ma, come accade anche in F1, la macchina dello spettacolo e dei gol si è ingolfata al primo avvio. I rossoneri hanno saltato la prima partita con il Genoa per il lutto di Genova; i nerazzurri impegnati contro il Sassuolo si sono addirittura dimenticati di scendere in campo. Seconda di campionato: il Milan si presenta al San Paolo, contro il Napoli di Ancelotti, fresco di feeling con gli esigenti e pretenziosi partenopei e per 50 minuti lotta, gioca un buon calcio, sembra perfino spavaldo. Ma poi, nei restanti 40', crolla senza accennare a un minimo di reazione. A San Siro, contro il Torino, l'Inter doveva cancellare l'impalpabile prestazione di Reggio Emilia per riconciliarsi con una tifoseria ancora vicina, pronta al perdono ma anche alla fuga. Primo tempo magistrale, giocato a grandi ritmi, pressing ficcante, determinazione e voglia di riscatto: finalmente la squadra che ci aspettavamo. Poi però si è infilata di nuovo nel tunnel senza uscita, pessima ripresa e già cinque punti di distacco dalla vetta".
LA CRISI DELLE MILANESI - "Care milanesi, spiegateci cosa sta succedendo, fateci capire. È incredibile. Da troppo tempo mancate al campionato nel senso del ruolo di protagoniste che vi spetta e che però non state meritando. Fa male a voi, ma non fa bene neppure al nostro calcio. Non adducete la responsabilità di tutto questo alla mancanza di personalità, di leadership o di poca voglia di lottare. Sarebbe riduttivo. Il tempo per riparare non manca ma un altro passo falso potrebbe risultare pericoloso. Ho grande rispetto e stima per Spalletti e Gattuso, il primo più complesso, il secondo più semplice e conciso. Sono loro che devono cambiare le regole, che devono ridarci due delle squadre più importanti del nostro torneo. Preferibilmente in fretta".
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