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Marco Tardelli, campione del mondo nel 1982 e candidato alla presidenza dell'Associazione Italiana Calciatori, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Ho fatto richiesta di poter visionare il nuovo bilancio di gestione 2019, ho chiesto chiarimenti su voci di spesa di incerta comprensione, sui compensi del Cda e sulla gestione di AIC Service. Non ho avuto risposte serie. Solo repliche scomposte e agitate. Lo ripeto una volta per tutte: non ho detto che rubano, non ci voglio nemmeno pensare. Ho chiesto solo chiarezza e trasparenza. Sono un associato, mi sembra legittimo, no?".
Sull'operato dell'AIC: "In questo momento non mi sembra che stiano facendo delle grandi battaglie, tutt’altro. La premessa è: i calciatori devono avere più voce in capitolo. Se si può essere rappresentativi allo stesso modo di Cristiano Ronaldo e dell’ultima riserva della Spal? E perché no? Si deve. Un tempo l’AIC rappresentava e si batteva per i diritti di Rivera e della riserva dell’ultima squadra di A, senza distinzione".
Tardelli parla anche del pensiero dei calciatori: "Con il mio gruppo di lavoro ho avuto modo di confrontarmi con parecchi di loro. Hanno scoperto cose che non sapevano sull’AIC. Non si sono mai preoccupati, ed è anche colpa loro. Serve più responsabilità. Tutta la categoria, con questa emergenza, deve darsi una mossa".
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