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Tare: “Juve, Milan e Inter tenute in vita perché il sistema ne ha bisogno”

Daniele Vitiello

Le parole del direttore sportivo della Lazio nel corso di una lectio magistralis tenuta all'Università Luiss di Roma

Igli Tare sale in cattedra. Il direttore sportivo della Lazio ha tenuto una lectio all’università Luiss di Roma con tema “evoluzione del diritto sportivo e dei profili economico-finanziari delle società“, nell’ambito del corso “Il giurista entra in campo” tenuto dall’ex calciatore della Salernitana, oggi avvocato, Gugliemo Stendardo.

Questo il suo punto di vista sulla direzione in cui sta andando il calcio: "Stiamo guidando una Ferrari che prima o poi si schianterà. Nel calcio si inventano competizioni inutili come la Conference League, che chiamo competizione dei perdenti, o l’Europa League, non hanno alcun valore per introiti che producono. Inventiamo competizioni in più, anche la Nations League con i nazionali e i calciatori diventano robot. Giochiamo ogni due giorni e mezzo ormai e i calciatori non riescono a recuperare, non è umano. Per generare più introiti, generiamo più problemi. Il calcio ha preso la strada sbagliata".

Più nello specifico: “Oggi il calcio è una professione molto veloce. Cosa manca? Dei dirigenti aziendalisti, per il fatto che la durata dei contratti varia troppo. Prendete me, sono uno dei dirigenti più anziano in attività in serie A, questo è il mio quindicesimo anno alla Lazio. Ho la fortuna di lavorare con una società con una gestione virtuosa. Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan, Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno. È molto importante avere nella società una gestione di lungo termine con progetti importanti per vedere il bene della società.

Ruolo di dirigente sportivo è rilevante, non hai potere di decidere il destino fino a quando non arrivano dei momenti cruciali nei contratti dei calciatori. Anche se sei legato da un contratto devi avere possibilità di andare altrove, per noi dirigenti più si va avanti più le cose si complicano, il calcio ha bisogno di introiti, perché è un indotto che genera solo debiti. Grazie a grandi introiti, questo ti fa adeguare a tutto questo sviluppo, noi dirigenti possiamo solo svolgere il lavoro per il bene della società ma soprattutto con costi minori possibili”.