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Taremi, più di una riserva per l’Inter. Inzaghi contento: alternativa vera alla ThuLa

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Il centravanti è andato a segno con l'Iran e poi ha commentato le contestazioni fatte alla sua Nazionale
Andrea Della Sala Redattore 

In gol con la Nazionale iraniana, Taremi ha dimostrato di essere in condizione e si prepara per il tour de force con l'Inter. L'Inter è soddisfatta del suo arrivo, Inzaghi sa che potrà contare su di lui e ha un'alternativa in più alla coppia Lautaro-Thuram.

Taremi, più di una riserva per l’Inter. Inzaghi contento: alternativa vera alla ThuLa- immagine 2

"L’Inter ora lo aspetta per la ripartenza bollente di fine estate: da lui vuole finalmente la prima rete che è mancata nelle tre partite di campionato, una giocata peraltro da titolare in casa contro il Lecce. A Mehdi sono comunque bastati questi 116’ volenterosi in campionato per convincere Inzaghi e tutto il club. La loro intuizione era giusta, Taremi è proprio ciò che serviva per condire l’attacco. È una riserva della ThuLa solo in apparenza, con lui in rosa non torneranno più i vecchi problemi di asciuttezza nel reparto. Quando uno tra il Toro argentino e il gemello francese marcherà visita, ci sarà l’iraniano a mantenere alta l’asticella. Il 32enne iraniano è un goleador in purezza, le 91 reti col Porto sono un certificato di autenticità. Semmai, ora deve imparare meccanismi nuovi e inserirsi in una macchina che corre da sola. Lo staff, però, ha notato quanto Mehdi, svelto di pensiero e di gamba, impari in fretta, anche se sul più bello è dovuto tornare in patria per questa sosta dispettosa. Con l’Iran giocherà martedì una seconda gara, in casa degli Emirati, nel gruppo A asiatico di qualificazione al Mondiale ‘26. Poi, il giorno dopo, lo aspetta un aereo per Milano e la lavagna di Appiano", scrive La Gazzetta dello Sport.


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"Il fresco gol al Kirghizistan a Teheran gli ha regalato la testa del girone, ma a far discutere dopo il match sono state le parole dell’interista davanti a un microfono della Federazione. Ha camminato su un terreno traballante, quello del rapporto tra il regime di Khamenei e la stessa nazionale di calcio: i giocatori sono stati accusati spesso di essere legati a doppio filo a un governo contestato da una fetta crescente di popolazione. Non a caso, durante la partita la squadra era stata contestata duramente, indipendentemente dal risultato. Una parola era andata di traverso all’attaccante nerazzurro: bishara f, in farsi semplicemente “senza onore”. «Non possono chiamarci così... — ha attaccato Mehdi —. Altre persone hanno fatto precipitare il nostro Paese in questa situazione economica, non noi calciatori, sportivi, personaggi famosi (tutte categorie per vari motivi nel mirino della protesta, ndr)». Taremi ha poi proseguito nella sfuriata: «Io so che la situazione è peggiorata per tutti, che la gente è sotto pressione e vuole liberarsi di questa rabbia, ma non è giusto che la protesta si rivolga contro di noi. Stiamo dalla parte loro...». E ancora: «Non abbiamo rovinato noi questo Paese che amiamo». Tra attivisti condannati in patria, missili consegnati da Teheran alla Russia e tensioni con Israele, il contesto sociopolitico amplifica ogni parola", spiega Gazzetta.

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