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Tassotti: “L’Inter era già forte nella passata stagione. Con Spalletti più solidità…”

Andrea Della Sala

L'ex terzino e vice allenatore del Milan ha parlato del derby di domenica sera

Protagonista di tanti derby con la maglia del Milan, ma anche da vice allenatore sulla panchina dei rossoneri, Mauro Tassotti ha parlato della sfida di domenica e del momento delle due squadre milanesi. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex terzino ha ricordato anche i tempi in cui giocava:

MILAN - «Sono cambiate tante cose nei due club, ci vuole tempo per tornare a certi livelli. Comunque i nuovi dirigenti del Milan stanno facendo un buon lavoro, hanno riportato entusiasmo con un mercato spumeggiante e non è poco. Il Milan è qualcosa di speciale per chiunque ci abbia lavorato, non soltanto per chi ha vestito la maglia da giocatore ma per tutti quelli che partecipano anche dietro le quinte. Credo che chi ci è stato ci tornerebbe sempre, poi bisogna vedere in quale ruolo».

VICE ALLENATORE - «Non credo di essere il vice perfetto, sono soltanto uno che ha scelto di fare le cose che gli piacevano e di restare a lungo dove aveva messo radici. Comunque, vediamo. Ancelotti: buono, competente, uno che sapeva stare bene con tutti. Ho letto che al Bayern gli avrebbero fatto la fronda alcuni giocatori, mi pare incredibile. Leonardo: un passionale, un entusiasta della vita che si nutre di passioni fortissime. Penso che abbia scelto di andare in Turchia perché aveva tanta voglia di tornare a lavorare sul campo. Allegri: capace, svelto nella lettura della partita. Mi sono trovato molto bene con lui. Con Seedorf invece per me non è stato un momento semplice, non è un mistero. Però ci tengo a dire che non gli ho mai fatto la guerra. L’ho sempre stimato da giocatore, da allenatore bisognerà dargli tempo. Ultimo della lista, Pippo Inzaghi: appassionato, sa tutto di calcio e si è messo in gioco scendendo ad allenare in una serie minore. Non tutti lo avrebbero fatto».

STADIO«Il derby di Milano è una festa, i tifosi vanno insieme allo stadio. Non è così dappertutto. A volte si sente dire che costruire è più facile di ristrutturare, ma penso che tutti i milanesi siano affezionati a San Siro».

INTER - «L’Inter aveva un organico molto forte già nella stagione passata e non si capiva la stranezza di un rendimento oscillante. Adesso Spalletti, che è un tecnico di grande esperienza, ha portato maggiore solidità. Rispetto al Milan l’Inter ha il vantaggio di aver inserito pochi nomi, ma credo sia successo proprio perché non c’era bisogno di molti ritocchi».

FAVORITO - «Non saprei dire perché, ma mi aspetto una partita spettacolare, con molti gol. Io dico 2-2. Certo che Spalletti e Montella non sarà facile lavorare, hanno tanti nazionali e i sudamericani torneranno proprio poco prima del match. L’avversario che mi ha messo più in difficoltà? Altobelli».