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Che cosa serve allora?
—«Alcune zone del campo vanno rinforzate, a partire dal centravanti. Leggo che il Milan segue 4-5 profili tra cui Zirkzee, che mi piace. È giovane ma sembra già un giocatore importante. Il passaggio dal Bologna al Milan sarebbe delicato, ma lui ha già vissuto in uno spogliatoio di alto livello come quello del Bayern. Ha grandi capacità tecniche e una fisicità importante. Può essere il 9 giusto».
L’Inter punta soprattutto su giocatori pronti, di esperienza: Zielinski e Taremi sono gli ultimi esempi. Il Milan va sui giovani: strategia da rivedere?
—«Il Milan ha vinto uno scudetto con un gruppo ricco di giovani. Piuttosto, vale la pena riflettere sul passaggio successivo: quando un giovane cresce, occorre tenerlo. Faccio un esempio: Theo è tra i migliori terzini al mondo, se decidi di venderlo per reinvestire devi avere pronta un’alternativa al suo livello».
Per molti, il gap tra Inter e Milan è prima di tutto una questione di fisicità: i rossoneri sarebbero troppo poco “muscolari”.
—«Penso sia più che altro una caratteristica storica delle due squadre. Inter solida, Milan con una vocazione più tecnica».
Pioli è l’allenatore giusto o è a fine ciclo?
—«Per me ha lavorato molto bene in questi anni. Il Milan è una delle squadre italiane più piacevoli da vedere e con lui sono cresciuti tantissimi giocatori, da Leao a Hernandez, da Kessie a Bennacer fino allo stesso Calhanoglu».
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