Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex giocatore analizza il momento complicato del Milan a due giorni dalla gara con l'Inter
A due giorni dal derby, Mauro Tassotti ha parlato alla Gazzetta dello Sport. L'ex difensore analizza il momento complicato del Milan. "Qual è il sentimento prevalente? Grande delusione. Questione di convinzione, e questo è l’aspetto a mio parere più preoccupante. La Roma è passata perché l’ha voluto di più ed è un peccato perché il Milan era un candidato alla vittoria finale, sulla carta quella rossonera è una rosa da titolo".
Si è dato una spiegazione?
—
«Mi pare quasi che a San Siro non abbiano avuto ben chiaro che si trattava di un dentro-fuori, situazioni in cui non puoi sbagliare nulla».
Giudizio sintetico della stagione?
—
«Sufficiente, perché l’obiettivo imprescindibile della Champions verrà raggiunto».
Pare quasi sia un derby che, vincendolo, può mettere in qualche modo una toppa alla stagione: non è un po’ riduttivo?
—
«Anche se sarebbe una cosa che provoca dolore e magone, per me l’obiettivo di questo derby non dev’essere rimandare lo scudetto dell’Inter, ma dimostrarsi alla loro altezza. Il Milan deve giocare una partita orgogliosa perché ha perso gli ultimi cinque derby e questa è una cosa che pesa. A me dà fastidio la sequenza delle sconfitte. Comunque non è con questa partita che il Milan può salvare la stagione, nemmeno se vincesse 5-0. Il Milan deve vincere a prescindere perché davanti ha l’Inter. Questa concezione di vincere il derby per salvare la stagione non c’è mai stata, nemmeno quando eravamo un Milan in tono minore nei primi Anni 80. E’ qualcosa che non abbiamo mai pensato, nemmeno allora, mai percepita».
In un contesto del genere, col rischio dello scudetto della seconda stella proprio in questa partita, lei da giocatore cosa direbbe ai suoi compagni prima di scendere in campo?
—
«Direi loro che occorre metterci tutto ciò che hanno. Lo devono alla gente, alla società e allo stemma che portano sul petto. Alla maglia».