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Carlo Tavecchio, ex presidente Figc, ha concesso un'intervista ai microfoni di Tuttosport. Tema affrontato, ovviamente, il naufragio del progetto Superlega.
Perché decise di puntare su Ceferin?
«Lo avevo conosciuto durante le trasferte nell’Est europeo, era il presidente della Federazione slovena. Ero stufo di vedere l’egemonia inglese e spagnola ma sapevo che l’Italia non avrebbe potuto vincere. Mi sembrò la persona giusta per un’alternativa. Non ci credeva nessuno e se ce l’abbiamo fatta devo ringraziare il lavoro di Michele Uva: con lui girammo mezza Europa per raccogliere consensi. Poi è stato sempre molto attento all’Italia: ci ha assegnato l’Europeo Under 21, due squadre in più in Champions e ci ha sostenuto sulla Var».
Cosa aveva visto in lui per convincerla a puntare sulla sua candidatura?
«E’ un uomo modesto, nonostante sia molto preparato. Parla poco, ma quando lo fa dice sempre cose sensate».
Le è piaciuto il modo in cui ha gestito la crisi?
«Premesso che sono totalmente contrario al progetto della SuperLega e mi pare che chi è partito in questa sfida lo abbia fatto in maniera superficiale, direi che Ceferin ha gestito bene l’emergenza. Anche se...».
Anche se?
«Ecco: io quei toni così forti e a livello personale non li avrei usati».
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