Il giornalista Luca Telese ha dedicato un editoriale, sul Corriere dello Sport, alla figura di Wanda Nara, protagonista anche a campionato concluso, tra il rinnovo di Icardi e le foto hot durante le vacanze estive: "Mi immagino - solo per un attimo - il disagio dei direttori sportivi, dei presidenti dei mister e dei dirigenti (soprattutto quelli nerazzurri, e magari pure cinesi) costretti loro malgrado a trasformarsi in follower, cliccatori un po’ guardoni, e a compulsare con attenzione meticolosa, uno per uno, i tweet di Wanda Nara, la sua fotogallery e le sue faccine: questo è solo un culo su spiaggia africana, questa è una balconata in maglietta da bagnino, questa foto con la zebra invece è un messaggio in codice per il mercato, allarme rosso, Maurito può essere in odore di Juve.
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Telese: “Wanda Nara è metà corpo, metà fatturato. Pensate di sbirciarla? E’ lei che vi sta usando”
Il giornalista Luca Telese ha dedicato un editoriale alla figura di Wanda Nara
E giù telefonate, sondaggi, trattative: il titolo di Icardi sale e scende sui social alla velocità di un tweet, uno spread calcistico e mediatico imponente e istantaneo, davvero di difficile (e vertiginosa) valutazione economica.E’ vero che dietro le prime pagine e i protagonisti di questi mesi appare spesso prepotente il segno del coniuge che con il suo capriccio, la sua saggezza o con la sua volontà decide per l’altro: a volte si impunta, e cambia il corso della storia (vedi le mogli di Edin Dzeko o di Kostas Manolas, che hanno cambiato il mercato della Roma e il destino della Champions lo scorso anno).
Ma Wanda Nara rappresenta un caso a parte, un fenomeno più complesso: la Wanda del terzo millennio non è più la giovane ragazza fatua e svaporata degli esordi che sedusse Maradona (lui da allora la odia), e non è più nemmeno la sciupafamiglie che piantó in asso Maxi Lopez (trasformando in telenovela social e giudiziaria la sua famiglia allargata), è diventata - piuttosto - una perfetta creatura ibrida dell’era mediatica che stiamo vivendo: in primo luogo un soggetto protagonista di una effimera e redditizia religione social, poi la manager scaltrissima del suo compagno, quindi la spin doctor di se stessa (ma ovviamente anche del suo assistito, marito o “congiunto”).
Se Elisa Isoardi può cambiare l’immagine della Lega stirando le ormai leggendarie camicie (di Matteo Salvini), se Chiara Ferragni può produrre una direttiva del garante della privacy sulla pubblicità occulta (e/o polemiche esplosive sulle sponsorizzazioni di suo figlio in culla), se Sonia Bruganelli (moglie di Paolo Bonolis) con le foto del suo aereo privato può innescare un dibattito su pauperismo, ricchezza e ostentazione nelle estati della crisi, perché tutto questo non dovrebbe riuscire a Wanda? Partita come una figura di contorno, assurta a gloria come una bellona carrozzata e appariscente abile nel mettersi in mostra, uscita dalla mucchione delle wags per diventare attrice protagonista come first lady di un top player, adesso Wanda Nara è una perfetta sintesi dei tempi, una figura ibridata metà corpo e metà fatturato, metà bikini e metà prodotto interno lordo. Morale della favola: godetevi le foto dalle Seychelles consapevoli che anche il voyeurismo più spensierato è morto. Non siete voi che state sbirciando nella vita di lei, è lei che sta usando voi per la sua vita e - ovviamente - per la carriera e il mercato del suo dolce Maurito. Siamo passati - nello spazio di un cinguettio - dall’Utopia negativa del Grande Fratello, a quella luminosamente siliconata della Grande Sorella"
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