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Repubblica – I temi emersi dal duro confronto Spalletti-squadra. Qualcuno ha accusato…

Gianni Pampinella Redattore 
Nella sua edizione odierna, Repubblica ha svelato alcuni retroscena su un confronto duro tra Luciano Spalletti e la squadra

Nella sua edizione odierna, Repubblica ha svelato alcuni retroscena su un confronto duro tra Luciano Spalletti e la squadra dopo l'eliminazione dall'Europeo. "Le posizioni erano distanti. La squadra a chiedere più certezze, un copione più semplice da mettere in pratica. L’allenatore a pretendere maggiore applicazione. Perché quello che si è visto in campo non si può spiegare solo con la difficoltà diattuare le richieste. È mancato tutto, a partire dall’impegno. Probabilmente anche in allenamento".

 

"Uno dei problemi maggiori è che Spalletti si è trovato per le mani una squadra senza leader. Senza Bonucci e Chiellini, per intenderci. Questo ha dato forza ad alcuni gruppetti interni allo spogliatoio con cui la chimica non è scattata. Qualcuno ha accusato l’allenatore anche per la preparazione, poco incentrata sull’intensità, a detta di alcuni giocatori. Addirittura c’è chi aveva messo nel mirino la convocazione di Fagioli, ritenendolo un delatore per aver tirato in ballo Tonali nella questione scommesse (in realtà è vero il contrario)".

 

"Non è impossibile che ci sia stata una sorta di pigrizia mentale, se non fisica, dietro le resistenze al “calcio perimetrale” che voleva imporre Luciano Spalletti. Forse scetticismo. Certo non si sono capiti. Prima della partita con la Croazia, il gruppo era convinto di proseguire nel solco delle prime due partite. A due ore dal fischio d’inizio è cambiato tutto, o almeno questo ha percepito la squadra. Difesa a tre, due attaccanti, fuori un paio di giocatori che pensavano di esserci, ripescati due che si sentivano esclusi. Poi, la conferma di Di Lorenzo: il peggiore eletto a irrinunciabile. E chi poteva giocare al suo posto finiva colpevolmente per sentirsi in vacanza".

(Repubblica)