È tutto pronto per Roma-Inter, in programma oggi alle 18 all’Olimpico: sfida ricca di significato e di incroci secondo Repubblica
È tutto pronto per Roma-Inter, in programma oggi alle 18 all’Olimpico. Sfida ricca di significato e di incroci, Repubblica si sofferma in particolare su quello tra il nuovo allenatore giallorosso Daniele De Rossi e quello nerazzurro Simone Inzaghi.
“Inzaghi e De Rossi. Storie simili, con uno scarto temporale di otto anni. Era l’aprile 2016 quando Simone fu chiamato a sostituire Pioli sulla panchina della Lazio, e ci rimase per il forfait del totem Bielsa. Non è invece passato nemmeno un mese da quando Daniele ha rimpiazzato il monumento Mourinho su quella della Roma. Storie di ascesa senza passare dalla gavetta, o quasi. La trafila delle giovanili biancocelesti per il fratello di Pippo, che come allenatore ha dimostrato di valere più del primogenito. Una stagione come assistente di Mancini in Nazionale, e un passaggio sciagurato alla Spal per l’erede di Totti che, a differenza di Francesco, ha accorciato la sosta dal calcio dopo il ritiro.
Lo schema tragico sarebbe perfetto se i due si scontrassero uno da laziale e l’altro da romanista. Ma purtroppo per la sceneggiatura, e forse anche per De Rossi, Inzaghi oggi guida una delle migliori Inter di sempre, capolista con 57 punti dopo 22 partite, 51 gol segnati e solo 10 incassati. Il tecnico nerazzurro, che la gara la guarderà dalla tribuna per squalifica e sarà sostituito dal vice Farris, viene da quattro vittorie con Lazio, Napoli, Fiorentina e Juventus senza incassare reti, fra Supercoppa e campionato. La Roma da quando è cambiato il tecnico non ne sbaglia una: nove punti contro Verona, Salernitana e Cagliari. A nessuno sfugge che per DDR oggi all’Olimpico sarà il primo vero esame.
Che De Rossi voglia ricalcare le orme di Inzaghi è logico. Ed è troppo intelligente per pensare che il collega sia arrivato dov’è perché “predestinato”, formula di magia nera che ammazza le carriere dei giovani allenatori. «Mi hanno dato del predestinato già due anni fa, ma dopo l’esonero alla Spal nessuno lo pensava più. Ora sono arrivato un po’ per caso ». Per restarci gli tocca lavorare. Lo sta facendo bene, a giudicare dalle prime mosse. Compreso fare i complimenti a Inzaghi, che fra gli avversari in Serie A ne raccoglie pochi. Le parole dolci a Simone arrivano da Guardiola, Klopp, Ancelotti. «L’Inter è la squadra più forte del campionato. Credo non si sottolineiabbastanza che sia anche quella che gioca meglio, insieme al Bologna. Bisogna dare i meriti a Simone: ogni volta che li vedo sembrano più forti di prima» ha detto l’allenatore della Roma, libero da invidie.