ultimora

Tevez si confessa: “Se non fossi stato un calciatore sarei morto o in carcere”

Eva A. Provenzano

Storia di un uomo cresciuto nei Fuerte Apache. E’ uno dei barrios, uno dei quartieri più pericolosi di Buenos Aires. E’ li che è nato Carlos Tevez. L’ttaccante del Manchester City, ancora oggi accostato all’Inter, ha...

Storia di un uomo cresciuto nei Fuerte Apache. E' uno dei barrios, uno dei quartieri più pericolosi di Buenos Aires. E' li che è nato Carlos Tevez. L'ttaccante del Manchester City, ancora oggi accostato all'Inter, ha concesso un'intervista esclusiva ad una rivista argentina che viene redatto e pubblicato in uno dei quartieri più poveri della capitale. Il Corriere dello Sport ne ha ripreso le parti più importanti. 

"Sono un villero al cento per cento - ha spiegato Tevez - un posto in cui si respira tutta l'umanità del mondo. Se non fosse stato per il calcio però, ora forse sarei in carcere o addirittura morto". 

Il calcio gli ha regalato la possibilità di essere ricco e di sfuggire alla droga o alla malavita. "Nessuno nasce per essere ladro - ha continuato l'attaccante - ma la povertà porta tanti ragazzi a cadere nell'errore. Ma c'è anche la parte sana in quel posto, la gente si sveglia tutte le mattine alle sei per andare a lavorare, sanno cosa sono i sacrifici. Chi studia nelle scuole migliori del paese non ha la stessa forza di chi arriva da questi posti e poi ce la fa. Chi viene dai quartieri poveri è più forte".