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Thiago Motta: “Orgoglioso di essere stato azzurro. Verratti? Top player. Il mio futuro…”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex azzurro Thiago Motta, ha parlato della partita di questa sera tra Italia e Germania, ma non solo

Riccardo Fusato

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex azzurro Thiago Motta, ha parlato della partita di questa sera tra Italia e Germania, ma non solo: "Cosa rappresenta per me Italia-Germania? L’emozione dell’esordio a Dortmund, l’inizio di una grande avventura che mi ha concesso il privilegio di rappresentare il mio Paese a due Europei e a un Mondiale. Il mio ciclo però è arrivato a scadenza naturale. Fa bene Ventura a puntare sui giovani per Russia 2018. Il mio momento più bello? A parte il campo, ho amato soprattutto la vita di gruppo durante i ritiri, le tavolate a cena con grandi giocatori, grandi uomini e amici. Peccato invece per l’infortunio in finale dell’Europeo 2012 contro la Spagna. Anche se entrai a gara già condizionata dal 2-0 per loro, perdere così mi ha fatto davvero male. Verratti? Verratti non è solo il futuro, ma pure il presente della Nazionale. Non ce ne sono del suo livello in Italia e può vedersela alla pari con i campioni tedeschi, anche se in azzurro magari gioca in un ruolo diverso. Lo vedo più maturo, come uomo. Marco deve solo credere nel suo destino di top player. Balotelli? Mario a Nizza ha trovato l’ambiente giusto. Non è al top fisicamente, ma ha tempo anche per diventare di nuovo decisivo. Per essere utile all’Italia dovrà anche essere più un uomo di squadra, aderire al gruppo, pure se non dovesse giocare. Anche perché Belotti e Immobile il posto in attacco se lo sono sudato. Il mio contratto scade a giugno? Il Psg è come fosse casa mia e in queste cinque stagioni ho sempre dato tutto per vincere e contribuire alla crescita del progetto. Per questo credo che sarà il mio ultimo anno a Parigi da giocatore. Poi che farò? Posso ancora giocare ad alti livelli magari in campionati emergenti e stimolanti pure per la mia famiglia. Però potrei anche iniziare ad allenare. Dove e quando dipenderà dai progetti che mi saranno proposti, ma deciderò sempre in sintonia con il mio presidente Al Khelaifi"

(Gazzetta dello Sport)

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