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Erick Thohir ripercorre i suoi primi anni all'Inter e fa chiarezza sulle sue intenzioni: «Vorrei precisare che questo incontro non è stato organizzato per smentire quanto è uscito sui giornali in questi giorni. Qualcuno di voi ricorda quando sono arrivato qui nel novembre del 2013? Ero solo. Dicevano che non capivo. Invece non è così, io capisco e so perfettamente che devo capire meglio cos’è la serie A. Tutto sta cambiando, il mondo sta cambiando, aziende e società sportive comprese, sono stravolgimenti importanti. Io capisco anche che non abito qui e sarebbe importante esserci almeno una volta al mese. Del resto ci sono pochi club nei quali il presidente è quotidianamente accanto alla squadra».
Un presidente lontano che si sente vicino: «Sono diverso, prendetemi per quello che sono. Non sono italiano, ho una visione differente dalla vostra. Ovviamente penso all’Inter ma penso anche alla serie A che vorrei più competitiva, le manca appeal. In Lega si discute sui diritti, ho visto la torta che i club si devono spartire e ho pensato che è troppo piccola per quanto può valere la serie A. Perché non si parla di diritti televisivi mondiali? Ho colloqui costanti con i miei collaboratori e so quanto accade, ho mandato perfino un sms a Kondogbia per il suo compleanno. Ma per cambiare l’Inter ci vuole tempo».
(Il Giornale)
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