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Erick Thohir, con la dovuta calma, sta lavorando sulla sua Inter per cercare di trasformarla sul modello della Premier, guarda caso un campionato in cui i club di testa hanno tutti proprietari stranieri.
Tanti sono i segnali in proposito: la scelta di assumere un allenatore-manager (Mancini), il progetto degli Inter Bond e quello di portare la società in Borsa nel 2016, collocando le azioni a Giacarta oppure a Singapore, progetto a cui stanno lavorando,come riportato ieri dal Sole 24 ore, Gerardo Braggiotti, Carlo D'Urso e Nicola Volpi, tutti membri del Cda.
Il tycoon tornerà in Italia all'inizio della prossima settimana ma, pur stando a Giacarta, sta lavorando sul suo progetto nerazzurro, progetto che è partito dalle basi: prima con l'assunzione dal Manchester United di Michael Bolingbroke, nominato Chief Executive Officer del club, e poi con quelle (sempre da Manchester) di James White (per il marketing) e David Garth (che, quando si insedierà a Palazzo Saras, si occuperà di stadio). A completare il quadro, l'ingaggio di Roberto Mancini che, oltre a conoscere alla perfezione gli ingranaggi del pianeta Inter, al City ha maturato un'esperienza da manager. Il tycoon si è reso conto di avere ingaggiato un allenatore che nella sua esperienza in Inghilterra ha ricoperto anche il ruolo di direttore sportivo e, infatti, non è un segreto che Podolski, quanto Shaqiri, abbiano detto sì all'Inter anche perché convinti direttamente dal tecnico. Soprattutto per lo svizzero è stata fondamentale la figura del Mancio, non fosse altro perché in molti, dalla Juventus al Liverpool passando per l'Everton, erano sulle sue tracce.
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