LEGGI ANCHE
L’autunno è iniziato solo ieri, ma quello di Lautaro pare già inoltrato. Fin da quando il capitano si è rimesso a lavorare dopo un’annata senza sosta, scandita a forza di gol, impreziosita da uno scudetto vinto da capocannoniere e da una Coppa America alzata allo stesso modo. Lo spirito non si discute, perché quando Inzaghi ha avuto bisogno di lui, dopo l’infortunio di Taremi in precampionato, il Toro ha risposto presente tagliandosi le vacanze, il punto è che da allora a oggi Lautaro è ancora tremendamente lontano dallo stato di forma dei tempi migliori, complice anche un affaticamento all’alba della stagione. Il gol gli manca dall’inizio di questo 2024-25, ma allargando lo sguardo il problema diventa preoccupante. Da marzo a oggi, il 10 ha segnato una sola rete (a Frosinone) con la maglia dell’Inter, e la cura di Inzaghi non sembra sortire effetti.
"Il tecnico ha assecondato la sua fame di campo e di reti, schierandolo titolare contro il Monza al rientro dalla sosta, quando Lautaro aveva giusto un paio di allenamenti sulle gambe, poi lo ha fatto rifiatare a Manchester, per riaverlo tirato a lucido nel derby. Nulla si è smosso, né prima né dopo, e a poco serve il fatto che sia stato proprio il Toro a servire a Dimarco il pallone dell’1-1 (siamo a 8 gol e 3 assist contro il Milan, la sua vittima preferita in quanto a partecipazioni attive): a quell’assist Lautaro ne ha aggiunto un altro per Thuram (parata di Maignan) e un tiro in porta, sul quale sono arrivate ancora le mani del portiere francese", analizza La Gazzetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA