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Getty Images
La prima tripletta da quando veste la maglia dell'Inter, la seconda in carriera. Marcus Thuram si prende la scena e con una tripletta piega il Torino lanciando l'Inter al secondo posto alle spalle del Napoli. Gara totale del francese che oltre ai gol, è stato il fato dell'attacco nerazzurro. "Alla fine ha pure passato lo straccio e spento le luci. Ieri a San Siro Marcus Thuram ha fatto più o meno tutto, ha esplorato l’intero arcobaleno di possibilità che regala una partita di pallone. Ha portato all’espulsione di un rivale, ha bussato tre volte con un paio di testate e una girata improvvisata, e poi ha trovato il tempo di farsi male alla caviglia. Potenza, bellezza e alla fine sfortuna, tutto insieme in un frullato", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"San Siro aveva un filo di preoccupazione mentre si spellava le mani per lui al 68’: Marcus lasciava il campo trascinandosi un po’ per il colpo preso, ma sorrideva comunque di sottecchi perché sapeva di averla fatta grossa. La prima tripletta in questi luoghi ha riaffermato l’immagine che si sta costruendo, da aiutante del re a nuovo occupante del trono, il tutto alla media “lautariana” di un gol a partita. La punta più aguzza dei campioni di Italia e il capocannoniere (con Retegui) di tutta la A adesso è lui, proprio quello a cui si rimproverava un po’ troppa leggerezza sotto porta. Lo scatto sperato è ormai arrivato, la trasformazione da attaccante di manovra a stoccatore ormai ultimata".
"Se il colpo di testa è spesso il biglietto da visita dei veri numeri 9, quest’anno Marcus lo usa per presentarsi in nuovi abiti al popolo nerazzurro. Nell’anno della stella solo una rete su quindici era arrivata con il gioco aereo, adesso siamo già a tre sulle sette totali in sette partite. Dove lo porterà tutto questo, ancora presto per dirlo, ma l’idea di succedere a Lautaro come re dei bomber non pare il primo pensiero".
(Gazzetta dello Sport)
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