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Inter, Thuram risponde a Retegui: sfida per il trono della classifica marcatori

Fabio Alampi Redattore 
L'attaccante francese e il centravanti dell'Atalanta hanno segnato una tripletta ciascuno, salendo a quota 7 centri in campionato

Il sabato di Serie A è stato caratterizzato dalle grandi prestazioni di Mateo Retegui e di Marcus Thuram: una tripletta a testa per i due attaccanti di Atalanta e Inter, e primo posto nella classifica marcatori con 7 gol ciascuno. Una sfida a distanza che potrebbe durare per tutta la stagione, come scrive Tuttosport: "Si vede che siamo nella stagione dell'uva e a lui piace farlo… a grappoli. Segna, segna tanto Marcus Thuram. Che fino a ieri sera sembrava andasse avanti solo a doppiette. Doppietta nella giornata iniziale del campionato a Genova. Doppietta all'Atalanta a San Siro - e anche in quel caso era la gara prima della pausa dalle Nazionali. Ieri sera, fedele al buon adagio per cui è sempre meglio abbondare che scarseggiare in qualcosa, di reti Thuram di gol ne ha messi a segno addirittura tre. Intanto per mettere fine al digiuno settembrino che sembrava averlo intristito un po'. Nel rattempo si era sbloccato Lautaro, si era sbloccato Taremi, pure Arnautovic segnava, Marcus era rimasto fermo alle due reti del 30 agosto.

Non vedeva l'ora di tornare a colpire. Anche per rispondere a distanza a Mateo Retegui. Se l'attaccante dell'Atalanta con il recital di ieri si è issato in testa alla classifica cannonieri per qualche ora, Thuram ha subito risposto: una bella tripletta, e si è rimesso in pari con l'atalantino (che aveva fatto lo stesso contro il Genoa). 7 reti per Retegui, 7 per Thuram e la rincorsa al trono del pichichi continua per entrambi. A ritmo alquanto sostenuto, tra l'altro, se si considera che nella passata stagione Thuram aveva realizzato in tutto 13 reti. Praticamente è già adesso a più della metà della produzione raccolta nella vendemmia 2023-24, quella che si è poi tramutata in un ottimo champagne per lo scudetto da festeggiare. Alla fine è uscito dopo aver preso una botta alla caviglia destra, con San Siro che gli tributava una standing ovation più che meritata".