A tutto Tiago Pinto. Il direttore sportivo della Roma ha parlato oggi in conferenza stampa dopo la chiusura del mercato. Ecco le sue dichiarazioni: “Zaniolo non è mai stato vicino alla partenza. Oggi è finito il mercato, come ho spiegato tante volte era una stagione di ripartenza per Nicolò, questa stagione sarà migliore, non è mai stato un problema, è un ragazzo giovane, sta bene, è felice. L’obiettivo principale ora è recuperare dall’infortunio. Io sono giovane, ma ho esperienza: ho chiamato Vigorelli per dirgli che dovevamo calendarizzare gli incontri”.
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Tiago Pinto: “Non facile portare Dybala a Roma. Su Zagadou e Zaniolo…”
I giornali danno la Roma come regina del mercato. Sembra che l’impegno finanziario sia stato scarso ma non è vero. Siete preoccupati per il fair play finanziario e che l’UEFA possa fare due pesi e due misure?
"Sul FFP penso che il club avrà il tempo giusto per parlarne. È un tema troppo serio, ogni tanto parliamo senza la profondità che serve. Il FFP è stato creato per aiutare i club e non per danneggiarli. Quello che ho in testa è il progetto Friedkin che è più importante, e in questo progetto la sostenibilità è molto importante. Non possiamo legare i milioni alla qualità, non abbiamo speso soldi per prendere Dybala ma la qualità c’è. Dobbiamo cercare di migliorare la squadra, ma sappiamo che la Roma aveva un’eredità pesante e abbiamo un percorso da fare per creare questa sostenibilità. Per me questi paletti non sono un problema, lo sapevamo dal 1° giugno. Quello che voglio fare è diventare la squadra più forte, creare una politica di meritocrazia, dare spazio al settore giovanile e spero che queste limitazioni possano sparire, significa che avrò fatto bene il mio lavoro. Il mio obiettivo è che il prossimo ds abbia una vita più facile. Delle sanzioni parleremo al tempo giusto".
Ha intenzione di andarsene? Si tratta il suo rinnovo?
"Sono felice qui, questa domanda non l'abbiamo preparata (ride, ndr). C'è una cosa, io per venire qui ho lasciato il grande amore della mia vita. Ho una sintonia, un'empatia che è ciò che mi muove. Essere qui con queste persone, con l'allineamento che ho con proprietà e allenatore è ciò che mi muove. Quando ho detto del prossimo ds della Roma, è perché il lavoro che stiamo facendo permetterà alla Roma di avere flessibilità e sostenibilità. Non ho bisogno del rinnovo, sul futuro non ha dubbi nessuno. Chiaro che ognuno fa le sue valutazioni personali. Sono felice".
Si è defilato un po' quando si è parlato dei meriti. Qual è stato l'acquisto che l'ha soddisfatta di più? Il rimpianto è più una cessione o un calciatore che non è arrivato?
"Il mio rimpianto è nella parte delle cessioni. Cerco di essere una persona metodica, lo sport è l'unica attività commerciale in cui chi comanda sono gli operai. Puoi avere una strategia fantastica, ma se un calciatore non vuole muoversi non si fa nulla. Avevamo almeno 2-3 situazioni, tolta la situazione di Kluivert in cui non è colpa di nessuno, il mio rimpianto è molto più nelle uscite. Mi piacciono tutti, ogni trattativa ha una storia in cui noi andiamo oltre. Sono un ds ma anche un essere umano, quando mi chiudo 3-4 giorni in hotel a Torino per portare Paulo non è una cosa semplice, è difficile per me qual è stata quella che mi è piaciuta di più. Sono una persona molto emozionale, ho sentito che tutti i giocatori hanno perso soldi per venire a Roma. Non sono stato falsamente umile, ma le persone fuori hanno capito che qui sta nascendo qualcosa, i Friedkin e Mourinho sono i principali protagonisti. Non è giusto parlare di una trattativa più importante di altre”.
Ci sono svincolati come Zagadou. Ha parlato di 57 operazioni, cos'è successo con Coric e Bianda?
"Io non mollo mai. Abbiamo ancora Belgio, Turchia, Grecia, dobbiamo sistemare queste due situazioni. Bianda e Coric sono vittime di un contesto del passato, non abbiamo trovato soluzioni ma ho ancora speranza di trovarle in questo mercato. Possiamo parlare di Zagadou, di Denayer, questo mercato farà storia su queste strategia di portare il contratto a scadenza. Ne riparliamo".
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